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I nucleotidi nella biorivitalizzazione

I nucleotidi nella biorivitalizzazione
Medico e Naturopata. Specializzato in trattamenti non invasivi e non chirurgici tanto di Medicina Estetica, quanto di Agopuntura e Naturopatia. Si occupa anche di radiofrequenza e laserterapia.
Creazione: 13 ott 2016 · Aggiornamento: 10 mag 2019
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É ormai da molto tempo riconosciuto l'effetto trofico dei Nucleotidi sui fibroblasti, cellule fondamentali del derma.

Dalla letteratura scientifica internazionale e dall'esperienza clinica è stato infatti documentato che l'apporto esogeno di nucleotidi consente di accelerare e facilitare i processi fisiologici di rigenerazione dei tessuti, in particolare di quelli a elevato turnover, e/o di quelli che si trovano a fronteggiare situazioni di emergenza, come perdita di sostanza o inadeguato equilibrio fra processi catabolici e di rinnovamento.

Infatti i Nucleotidi sono capaci di incentivare l'attività metabolica dei fibroblasti sia nel generare nuove cellule in regime di risparmio energetico, sia nel produrre in maniera omogenea e bilanciata i vari componenti della matrice e i fattori di crescita più importanti. Inoltre, peculiarità molto importante, i Nucleotidi favoriscono direttamente la riparazione dei danni al DNA delle cellule cutanee, causati da radiazioni UV e ossidanti.

In Medicina Estetica la classe medica ha colto l'importanza di questi effetti e così i Polinucleotidi, sono diventati una delle risorse più affidabili per la "Biorivitalizzazione Cutanea" venendo diffusamente utilizzati mediante infiltrazioni intradermiche ambulatoriali effettuate con dispositivi medici di classe III in siringa pre riempita.

Vi sono differenti prodotti in commercio a base di soli polinucleotidi o in associazione ad acido ialuronico (Plinest, Newest – Mastelli srl) e dalle evidenze si evince l'utilità di affiancare i trattamenti ambulatoriali di Biorivitalizzazione cutanea – e non solo quelli a base di Polinucleotidi – con la somministrazione sistemica di Nucleotidi, al fine di mantenere un certo grado di attivazione dei fibroblasti e conservare un tasso ematico di Nucleotidi adeguato per garantire al tessuto cutaneo l'apporto necessario a sostenere un buon ricambio e il rinnovamento tessutale.

Questo discorso si può estendere naturalmente anche a tutti i trattamenti che mirano a mantenere o recuperare le condizioni di tonicità, elasticità e idratazione della cute, contrastando il fotoaging.

Per esempio si può integrare un ciclo di biorivitalizzazione con polinucleotidi e un peeling per un'azione trofica e di rinnovamento mirata sia a livello epidermico che dermico. è noto dalla letteratura internazionale che i nucleotidi sono sostanze definite "semi-essenziali", in quanto il nostro organismo è in grado di produrle autonomamente, ma quando possibile sono utilizzati quelli introdotti con l'alimentazione/integrazione.

I nucleotidi favoriscono anche le naturali difese dell'organismo, infatti vengono ormai inseriti nei latti artificiali per i neonati e nella nutrizione enterale e parenterale. A questo proposito, recentemente è stato messo appunto un integratore alimentare, consigliato allo scopo di contrastare efficacemente i radicali liberi che come è noto, accelerano l'invecchiamento riducendo le capacità di difesa delle cellule e di riparazione del DNA.

I nucleotidi, frazioni naturali di DNA e RNA, costituiscono l'ingrediente peculiare e originale di questo nuovo integratore alimentare, poiché sono dotati di un'azione antiossidante e in particolare hanno dimostrato di proteggere e ridurre i danni cellulari provocati dalle radiazioni UV (3). Ma la loro azione viene coadiuvata dall'efficace associazione con importanti elementi antiossidanti: vitamina E, vitamina C, coenzima Q10 e Zinco.

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