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Biostimolazione vs Biorivitalizzazione

Biostimolazione vs Biorivitalizzazione
Specialista in Nutrizione, Dietologia. Si è formata in Medicina Estetica presso l'Università Tor Vergata di Roma e presso l'istituto di Alta Formazione IAF di Roma.
Creazione: 25 ott 2018 · Aggiornamento: 25 ott 2018
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Su i vari forum e siti internet mi capita di leggere su questi due trattamenti, che vengono descritti come sinonimi dello stesso trattamento medico. Ebbene, in realtà sono 2 trattamenti medici completamente diversi in termini di indicazioni, protocolli, principi attivi e dei risultati ottenuti. Quindi oggi ho deciso di mettere in chiaro a tutti i lettori le differenze tra i due device.

La composizione della matrice extracellulare (ECM) è una rete gelatinosa costituita da due principali classi di macromolecole che sono prodotte in loco e sottoposte a processi anabolici e catabolici continui, che sono Glicosaminoglicani (acido ialuronico) e altre proteine come (collagene ed elastina). Il collagene è la proteina più importante e conferisce stabilità ed integrità. Con il passare degli anni la matrice extracellulare a causa di fattori intrinseci (genetici- DNA) che estrinseci (infiammazione cronica, stress, traumi, abuso di farmaci e sostanze, stile di vita scorretto, accumulo di Age’s). Lo stress cronico determina un’ attivazione cronica delle metallo-proteasi che stimolano la degradazione della ECM. La conseguenza è che gli scambi metabolici vengono compromessi e le cellule ne risentono abbassando sempre di più la loro performance.

La medicina estetica utilizza molte tecniche iniettive. Tra queste ci sono la Biostimolazione (BS) e la Biorivitalizzazione (BR).

Il termine Biostimolazione indica la stimolazione delle funzioni anaboliche dei fibroblasti dermici, come la replicazione, la sintesi proteica e la produzione di componenti della matrice extracellulare (ECM). Quindi, con la Biostimolazione, andiamo a somministrare a livello dermico attraverso delle microiniezioni, in genere molto superficiali, dei prodotti “Primer” che vanno a stimolare i fibroblasti ad essere più “attivi” ed iniziare a produrre materia prima, utile per l’arricchimento della matrice extracellulare. Sostanze utilizzate: PDRN, glucosamina, N-acetilglucosammina, vitamine e aminoacidi ecc.

Il termine Biorivitlaizzazione invece utilizza la stessa tecnica iniettiva, ma diversi dispositivi medici. Infatti si tratta di una supplementazione diretta dell'acido ialuronico (HA) da solo o in associazione ad altre molecole ( vitamine e antiox).

L’acido ialuronico favorisce la proliferazione e la migrazione dei fibroblasti, idratando a fondo la pelle, (data la sua grande capacità di legare l’acqua). È responsabile della compattezza dei tessuti, in quanto è un elemento estremamente importante nell’organizzazione tridimensionale dei componenti della matrice extracellulare. Le iniezioni di Biorivitlaizzazione a base di acido ialuronico, sono indicate nei trattamenti che mirano alla riparazione della matrice extra cellulare (ECM) dall’aging e al ripristino della fisiologica funzione della cute, affinchè le cellule coinvolte possano produrre nuove fibre di collagene ed elastina. 

Oramai è stato appurato da diversi studi che le due skintherapy producono diversi effetti metabolici nelle colture cellulari di fibroblasti, mostrando quindi che sono diverse terapie. Ad esempio, l'elastina viene attivata dalla Biostimolazione e, in misura minore, dalla Biorivitlaizzazione, mentre la hyaluronan synthase 1 viene attivata in misura maggiore dalla seconda. 

Indicazioni terapeutiche

Biostimolazione: preferibile nei pazienti sotto 35 anni di età. 

Biorivitalizzazione: dai 35-40 anni in poi. 

Ovviamente in base alla qualità della pelle e anamnesi del paziente, il medico decide di prescrivere un trattamento piuttosto che l’altro e eventualmente un associazione. 

Protocolli terapia

Biostimolazione: sedute ogni 7-10 giorni per 4-6 sedute da ripetere 2-3 volte l'anno. 

Biorivitazzazione: dipende dalla concentrazione dell'acido ialuronico, si va da cicli con sedute ogni 20-30 giorni per 2-3 mesi da ripetere due volte all’ anno, a trattamenti iniettivi biorivitalizzanti di nuova generazione che prevedono un'unica seduta ogni 6 mesi. 

Altre tecniche alternative

La Biostimolazione può essere indotta anche usando dispositivi chimici o fisici: needling o dermaroller con veicolazione transdermica, radiofrequenza, carbossiterapia, peeling chimici ecc... di cui parlerò nei prossimi articoli.

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