Come abbiamo già visto il termine in sé è generico e indica semplicemente la perdita dei capelli, infatti significa letteralmente “volpe” in greco (alópex) per la caratteristica perdita del pelo a chiazze di cui la volpe soffre durante la primavera.
Esistono, quindi, diversi tipi, ognuno dei quali presenta una eziologia e un decorso diversi l’uno dall’altro.
Alopecia androgenetica. Questa forma, caratterizzata da una perdita diffusa e progressiva dei capelli, è legata principalmente alla predisposizione genetica e a fattori ormonali. In particolare è dovuta alla miniaturizzazione del follicolo e all'attività di un enzima deputato alla conversione del testosterone in deidrotestosterone, chiarisce il Dott. Sapuppo. Il trattamento può avvenire con terapia farmacologica (per esempio Finasteride o Minoxidil), oppure con metodologie iniettive (biostimolazione, carbossiterapia, PRP) o chirurgiche (autotrapianto capillare).
Alopecia areata. Esistono diversi sotto-tipi (monolocularis, multilocularis, totale, barbae, ophiasis), la più comune si riconosce perché provoca una perdita dei capelli localizzata o a chiazze. La NAAF la definisce come un disturbo poligenico (al quale contribuiscono non solo i fattori genetici trasmessi dai genitori, ma anche fattori esterni e ambientali) e autoimmune che determina un attacco da parte dello stesso sistema immunitario ai follicoli piliferi, provocandone la riduzione e il rallentamento della loro produzione fino a bloccare la crescita dei capelli. Le cause non sono certe e gli scienziati non sono ancora riusciti a identificare i fattori che spingono il sistema immunitario ad attaccare i follicoli. Le terapie disponibili sono, anche in questo caso, farmacologiche, iniettive o chirurgiche.
Alopecia psicogena. Esiste il sospetto che la caduta dei capelli possa essere causata anche da stress e ansia, sebbene ancora non esistano chiare evidenze scientifiche al riguardo, come precisano gli specialisti della Società Italiana di Tricologia. Questo potrebbe essere dovuto anche al fatto che un eccesso di stress o ansia provoca una risposta del sistema immunitario, innescando quindi una serie di fenomeni biochimici che possono portare a un indebolimento dei follicoli e dei capelli. Questa particolare tipologia, quindi, può essere sospettata in quei casi in cui il paziente non presenti familiarità di alopecia androgenetica o altre patologie che possano aver favorito la perdita dei capelli. In alcuni casi lo specialista potrebbe richiedere al paziente di eseguire anche dei test della personalità.
Alopecia cicatriziale. In questo caso la perdita permanente dei capelli è dovuta alla distruzione dei follicoli e alla loro sostituzione con tessuto cicatriziale, spiegano gli specialisti della Advanced Hair Clinics. La formazione di questo tessuto cicatriziale può essere prodotta da diverse cause: ustioni, ferite, malattie ereditarie, dermatiti, infezioni, neoplasie o altre patologie cutanee, come per esempio il Lichen Planus (una delle cause più comuni di questa tipologia specifica). La diagnosi deve essere effettuata dallo specialista tramite biopsia ed esame istologico e la terapia può includere, analogamente alle altre forme citate, metodologie iniettive, farmacologiche e chirurgiche.
Alopecia universalis. Si tratta di una patologia molto rara che colpisce una persona su 4 mila, come hanno evidenziato i ricercatori del GARD (Genetic and rare Disease Information Center) e che comporta la totale assenza di capelli e peli sia sul cuoio capelluto che nel resto del corpo. Il diradamento, generalmente, parte da alcune zone del corpo o della testa fino a portare alla totale riduzione dei follicoli. A volte l’insorgenza e propagazione può avvenire anche in maniera molto rapida e improvvisa. La causa è sconosciuta ed è considerata una forma avanzata di alopecia areata, quindi anche in questo caso si parla di patologia autoimmune. Non esiste una vera cura, ma talvolta la ricrescita può riattivarsi in maniera spontanea anche dopo molto tempo.