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Come Scegliere il Reggiseno: Elementi Chiave per Salute e Bellezza
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Sulla scelta del reggiseno giusto, sono molte le domande possono nascere tra le donne: quali caratteristiche considerare? Come comportarsi in seguito a un intervento al seno? Esiste un legame tra il ferretto e la formazione di noduli? Inoltre, fasciarlo per attenuare le forme che effetto ha sulla salute? A queste e altre domande cercheremo di rispondere in questo articolo, con l’aiuto della senologa Andriana Bonifacino.
Il reggiseno, accessorio rivoluzionario per l’intimo femminile ed emblema di sensualità, non è sempre qualcosa di positivo per le donne: per alcune, infatti, esso è sinonimo di scomodità e fastidio. Questioni dibattute a parte, la domanda a cui cercheremo di rispondere in questo articolo è: com’è possibile capire qual è il reggiseno perfetto? Adriana Bonifacino, docente di Oncologia Medica presso l’Università la Sapienza ci aiuterà a chiarire le perplessità e a fare chiarezza riguardo a questa tematica.
La Storia del Reggiseno
Il reggiseno ha avuto una storia affascinante. In occasione dell’Esposizione Universale di Parigi del 1889 venne mostrato al mondo per la prima volta il corselet gorge, che si differenziava dai tradizionali e scomodi corsetti, che erano stai i protagonisti dell’abbigliamento intimo femminile fino ad allora.
Questo primo reggiseno fu un’invenzione di Herminie Cadolle, che lo brevettò per la sua Casa Cadolle a Parigi, un marchio di lingerie di lusso ancora esistente. Il prototipo era costituito da un corsetto inferiore per la vita, al quale si sovrapponeva una parte superiore per sostenere i seni. A partire dal 1905, inoltre, si iniziò a vendere la parte superiore separatamente, con il nome di soutiene gorge, che in francese significa, appunto, reggiseno.
Un altro precursore del reggiseno fu inventato dall’americana Many Phelps Jacob nel 1905, la quale fece cucire due fazzoletti di seta con del nastro rosa per sostenere il suo prosperoso seno e poter così indossare l’abito che desiderava durante un ballo. Questo innovativo design catturò l’attenzione di molte donne, tanto che il brevetto fu venduto alla Warner Brothers per 1500 dollari.
Anche l’invenzione dei reggiseni sportivi è da attribuire alle donne, più precisamente a Lisa Lindahl, Polly Smith e Hinda Miller, le quali brevettarono nel 1979 il primo “jogbra”, combinazione delle parole “job” (da jogging) e “bra” (reggiseno, in inglese). Oggi questo tipo di reggiseno è molto comune, ma è solo a partire dagli anni Settanta, in cui il jogging diventa diffuso, che nasce questa nuova necessità, in quanto il reggiseno tradizionale non era molto adatto all’attività sportiva.
Come Scegliere il Reggiseno Ideale?
Prima di addentrarsi fra la miriade di tipologie di reggiseno disponibili oggi (come il push up, a fascia, a triangolo, senza ferretto, a balconcino, o bralette), è fondamentale scegliere correttamente la taglia. Un reggiseno è della misura corretta se le spalline non lasciano segni sulle spalle, la fascia che circonda la schiena è aderente ma non troppo stretta, e il tessuto tra le due coppe, chiamato "ponte," è ben aderente senza sollevarsi. Inoltre, dovrebbe essere possibile allacciare il reggiseno al primo gancio.
Nel mondo dei reggiseni l’indicazione delle taglie può causare un certo disorientamento, visto che varia in base ai paesi. Tuttavia, di base, ci si basa su due misure: quella del sottoseno, corrispondente alla circonferenza del torace (la taglia), e quella del seno (la coppa). Le taglie solitamente vanno dalla prima alla decima - in Italia - mentre la misura della coppa viene indicata con le lettere A, B, C, D ecc., dalla più piccola alla più grande.
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Reggiseno: Con o Senza Ferretto?
Spesso, il reggiseno è considerato principalmente un accessorio di moda e bellezza, ma non dovremmo dimenticare che svolge anche una funzione legata alla salute del seno. Adriana Bonifacino sconsiglia l’utilizzo del reggiseno con ferretto rigido, in quanto può sottoporre il seno a un “traumatismo continuo”. In alcune situazioni particolari, come ad esempio in occasioni in cui si vuole portare un abito specifico, si può portare senza problemi, ma non fa bene se diventa un’abitudine. Infatti, il seno, deve essere sostenuto, ma non costretto, e nel tempo, l’eccessiva pressione potrebbe far insorgere addirittura dei noduli. Per questo motivo, la specialista consiglia di utilizzare prevalentemente reggiseni privi di supporti rigidi, e fatti di materiali morbidi come il cotone. Raccomanda inoltre di scegliere il colore bianco, sia per evitare che il colore possa sbiadire sulla pelle, che per rilevare prontamente eventuali secrezioni.
Si Può Indossare il Reggiseno di Notte?
Dobbiamo sempre ricordarci che il seno nasce libero: per questo motivo, non andrebbe mai sottoposto a eccessiva compressione. Per questo motivo, è assolutamente importante togliere il reggiseno durante la notte, continua la senologa Adriana Bonifacino, a prescindere dalla taglia che si porta.
Quale Reggiseno Indossare in Seguito a un Intervento Chirurgico?
In seguito a qualsiasi operazione chirurgica al seno, che sia una mastoplastica additiva o una mastectomia con ricostruzione del seno, è fortemente raccomandato l’uso di reggiseni in cotone bianco specifici per il post-intervento. Questi sono caratterizzati normalmente per essere molto avvolgenti e per avere la chiusura sul davanti che garantisce una maggiore comodità. Nei rari casi in cui venga effettuata una mastectomia senza una ricostruzione immediata, esistono dei reggiseni specifici con delle piccole tasche che servono per inserire delle protesi in silicone che fungono da supporti.
La senologa spiega che in seguito a un intervento di mastectomia, è molto importante curare l’aspetto psicologico oltre che patologico. È fondamentale riacquistare una forma accettabile fin da subito, quindi anche ricorrendo a delle protesi esterne da inserire nel reggiseno finché non si effettua la ricostruzione. In tutti i casi, dopo qualsiasi tipo di intervento chirurgico al seno, continua la dott.ssa Bonifacino, è sempre preferibile utilizzare reggiseni di cotone privi di ferretti o supporti metallici, e il più possibile morbidi.
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Chest Binding: Cos’è e Quali Conseguenze ha?
La pratica del “chest binding” consiste nel fasciare il seno per appiattire il torace o per cercare di diminuire un seno giudicato troppo abbondante. In questa pratica vengono utilizzate fasce compressive o top contenitivi, ed è spesso adottata da parte di persone transgender o non binarie, ma non solo. Sebbene questa possa avere un significato profondo dal punto di vista psicologico per alcune persone (questione assolutamente valida), è importante evidenziarne anche i rischi: la specialista sottolinea che fasciare il seno in modo troppo costrittivo può essere dannoso e che, sebbene non esistano prove dirette che collegano questa pratica all'insorgenza di noduli o infiammazioni, non è considerato salutare.
Se un seno molto abbondante causa disagio, una soluzione finale potrebbe essere la considerazione di una mastoplastica riduttiva. In casi di gigantomastia, in cui vi sono problemi posturali, questa procedura può essere eseguita attraverso il Servizio Sanitario Nazionale.
Bibliografia:
