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La mastoplastica additiva: come avere un intervento eccellente

La mastoplastica additiva: come avere un intervento eccellente
Specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l'Università di Perugia. Socio AICPE e specialista in costante aggiornamento, esperto in tecniche chirurgiche e non invasive.
Creazione: 19 apr 2021 · Aggiornamento: 5 mag 2021

La mastoplastica additiva è uno degli interventi di chirurgia estetica più praticati al mondo. Consente di migliorare l’aspetto del seno aumentandone il volume e modificandone la forma.

Le protesi e il loro posizionamento durante l’intervento

Sono diverse le tecniche ad oggi a disposizione dei chirurghi per eseguire questo intervento di aumento del seno. Gli impianti protesici restano la soluzione migliore nel 90% circa dei casi: rotonde o anatomiche, lisce o testurizzate, in silicone o in poliuretano, esistono svariate tipologie di protesi mammarie. La scelta su quale protesi optare viene dettata dal tipo di intervento che si decide di pianificare per ogni singola paziente.

Le protesi vengono inserite nel seno attraverso piccoli accessi chirurgici che possono essere situati al livello del complesso areola capezzolo, oppure al livello del solco sottomammario, oppure ancora a livello dell’ascella. Ad ogni modo, la scelta dell’accesso chirurgico non determina alterazioni morfo-funzionali dell’organismo della paziente.

Il posizionamento della protesi può essere sottoghiandolare, sottofasciale, dual plane o sottomuscolare. Si sceglie il piano di alloggiamento della protesi in base alle caratteristiche morfologiche della paziente, al fine di dare all’impianto una buona copertura da parte dei tessuti e quindi un aspetto gradevole e naturale, privo di complicanze.

I tre punti cardinali della mastoplastica additiva

  • Via di accesso
  • tipo di protesi (forma, dimensione e materiale)
  • sede di impianto

Sono questi i tre principali aspetti in base ai quali il chirurgo deve pianificare l’intervento di mastoplastica additiva.

Prima dell’intervento, la paziente deve essere attentamente e correttamente visitata dallo specialista che eseguirà un’accurata valutazione consentendo di acquisire le misure e i parametri precisi, attraverso i quali poter programmare il planning operatorio più indicato per quella specifica paziente.

Quali sono questi parametri che vengono valutati dallo specialista? In cosa consiste una visita standard per il planning operatorio?

La paziente dovrà dunque essere inquadrata inizialmente dal punto di vista clinico. Vengono richiesti routinariamente degli esami ematochimici completi e recenti per valutarne il buono stato di salute, soprattutto per quanto riguarda emocromo, assetto emocoagulativo, funzionalità renale ed epatica, ed un elettrocardiogramma. A seconda dell’età della paziente, si richiederà anche un’indagine ecografica o mammografica. Per quanto riguarda nello specifico l’intervento di mastoplastica additiva, i parametri che indirizzeranno il planning preoperatorio sono importanti per identificare la corretta protesi da impiantare. La scelta della protesi dunque vede restringere l’ampia gamma delle protesi in commercio in seguito a queste misurazioni: altezza, peso, dimensione del torace, distanza giugulo-capezzolo, distanza capezzolo-solco sottomammario, footprint mammario. È così che ci troveremo quindi quasi automaticamente a trovare la corretta protesi per questa paziente. Col termine “corretta” intendiamo quella protesi che dona alla paziente un effetto naturale e armonico e soprattutto che riduce al minimo le complicanze dovute ad una scelta errata.

Personalizzare l’intervento di mastoplastica additiva

Un giusto mix di buon senso estetico, preparazione tecnica e capacità chirurgiche consentirà al professionista di personalizzare l’intervento di mastoplastica ad ogni paziente e di conseguenza permetterà alla paziente di godere di un nuovo seno armonico, florido, che possa riconoscere subito come proprio.

Non da ultimo una corretta pianificazione operatoria riduce al minimo i rischi di complicanze, sia nel breve che nel lungo periodo postoperatorio, e permette un rapidissimo rientro alla vita di tutti i giorni fatta di attività lavorative, famiglia e abitudini personali con un decorso postoperatorio snello e agevole.

protesi aumento seno

Il postoperatorio: quanto dura e come affrontarlo

Un paio di giorni di riposo dopo l’intervento sono sempre consigliati; l’attenzione quasi maniacale ai dettagli intraoperatori contribuisce ad alleggerire il decorso nei giorni successivi, come abbiamo visto precedentemente.

Cosa si intende esattamente per riposo e cosa si deve fare in questi due giorni? si deve stare a letto o si devono solo evitare gli sforzi? che sforzi bisogna evitare?

In questi due giorni la paziente non dovrà stare necessariamente a letto ma dovrà tenere un comportamento riguardato, evitando soprattutto sforzi fisici, muscolari, sbalzi pressori. La cura della persona come l’igiene e le basilari necessità personali saranno sempre affrontate dalla paziente in totale autonomia. La ripresa di eventuale attività fisica sportiva dovrà attendere dai 15 ai 30 giorni, a seconda dell’attività svolta dalla paziente.

È fondamentale che durante l’intervento sia meticoloso il controllo del traumatismo dei tessuti e del sanguinamento da parte del chirurgo: facendo questo l’organismo sarà spinto a una minore necessità di riparazione e dunque a una guarigione più rapida.

A cosa deve prestare più attenzione la paziente nel postoperatorio? Per esempio, febbre, dolori ecc, e in quali casi deve sentire il chirurgo per accertamenti?

Nei primi giorni sarà considerato normale avere un po' di indolenzimento e qualche ecchimosi. È raro che si sviluppi della febbre, questa deve essere sempre segnalata al medico ma mai preoccupare se sotto i 37,5 gradi. Da segnalare anche tempestivamente al medico eventuali asimmetrie volumetriche o cambio di colore della cute della mammaria che si presentino in maniera improvvisa e accompagnate da dolore intenso.

La precisa preparazione di un alloggiamento su misura dell’impianto protesico, ridurrà il rischio di gonfiori e sieromi e diminuirà anche la necessità di drenaggi o di fastidiose medicazioni, spesso ingombranti e opprimenti per la paziente. In tutto, dunque, sono tra i 10 e i 15 i giorni necessari per una ripresa completa dopo la mastoplastica additiva.

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