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Tumescenza fredda

Tumescenza fredda
Dott. Raffaele Ceccarino
Responsabile dell'ambulatorio di Chirurgia Plastica dell'Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli e docente presso il Master in Medicina Estetica della Scuola di Medicina di Bari.
Creazione: 15 ott 2015 · Aggiornamento: 5 ott 2020
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"Nella misura in cui le leggi della matematica si riferiscono alla realtà non sono certe. E nella misura in cui sono certe, non si riferiscono alla realtà".

Tumescenza fredda per l'anestesia locale

La tumescenza fredda come tecnica di anestesia locale nasce agli inizi degli anni 90 da una intuizione del dott. R. Cappelletti anestesista rianimatore, ma anche tra i primi ad essersi interessato di liposuzione no dry, con la sperimentazione e la messa a punto di una propria metodica di lipoaspirazione, il lipolifting presentato poi nei maggiori congressi di chirurgia estetica.

Dall'esperienza realizzata con la metodica del lipolifting nacque l'intuizione di utilizzare la tumescenza fredda anche nella chirurgia di superficie, grazie all'osservazione della straordinaria risposta emodinamica creata dalla tumescenza fredda, con campo chirurgico praticamente esangue, e della contemporanea analgesia locale ottimale.

Vantaggi

Ma i vantaggi di tale metodica non si limitano a questo: grazie alla tumescenza fredda per la prima volta è stato possibile utilizzare l'anestesia infiltrativa anche per superfici molto estese prima impossibili da trattare in anestesia locale per la necessità di impiego di dosaggi troppo elevati e quindi potenzialmente pericolosi di anestetici locali.

La tumescenza fredda consente di trattare localmente superfici impensabili fino alla sua messa a punto con scarsissimo disagio per il paziente, ridottissimo stress chirurgico, minime complicanze post operatorie.

Componenti della soluzione

La soluzione base è costituita da lidocaina cloridrata 2% 50 ml pari ad 1 g. + adrenalina 1 mg, il tutto diluito in soluzione fisiologica 1000 ml molto fredda (3-5 °C). Si realizza così una soluzione anestetica diluita di lidocaina allo 0,1%, sicuramente poco efficace, secondo la farmacopea tradizionale, se utilizzata a temperatura ambiente.

La novità inattesa è stata la trasformazione della risposta alla variazione della temperatura di utilizzo, probabilmente per l'intervento di una risposta biologica non più chimica ma fisica (soluzione fredda).

Conclusioni

Dopo oltre 20 anni di utilizzo della tumescenza fredda, possiamo affermare con un certo orgoglio che essa è in grado di rivoluzionare tutta la chirurgia di superficie e soprattutto la chirurgia estetica ricostruttiva.

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