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Chirurgia estetica e malattie autoimmuni

sofi1110
sofi1110
21 gen 2020 · Ultima risposta: 30 lug 2020

Vorrei sottopormi a qualche intervento estetico, nello specifico mastopessi e addominoplastica. Mi è stata diagnosticata 2 anni fa l'artrite reumatoide, e sono in cura con il plaquenil. La malattia è in remissione da più di un anno, con nessun dolore o infiammazione. Ho un po' di timore che con lo stress dell'intervento, possa risvegliarsi. Che esperienze e consigli avete in proposito? Grazie Sofia

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Risposte (9)

Tutte le risposte a questa domanda sono di dottori reali
Premium
3 sedi di Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna... . 24 gen 2020
Miglior risposta
Se la malattia è sotto controllo può affrontare l'intervento, ma comunque prima va valutata anche dal suo reumatologo che le darà il nulla osta per l'intervento.
Cordialità
dott.ssa Arianna Tinti
Dr. Rodolfo Eccellente
6 sedi di Lucca, Napoli, Pistoia... . 22 mar 2020
La valutazione è del chirurgo e anestesista
Contatta i centri Verificati che possono offrirti il trattamento.
Premium
2 sedi di Bergamo, Brescia... . 23 gen 2020
bisogna avere un parere dall'immunologo
saluti
nicola catania
WhatsApp
Premium
Dott. Sergio Delfino
3 sedi di Napoli, Roma... . 23 gen 2020
Gentile Sofia,
se allo stato attuale la malattia è sotto controllo, può tranquillamente affrontare l'intervento.
Cordiali saluti
Dott. Sergio Delfino
Premium
3 sedi di Bari, Barletta-Andria-Trani... . 22 gen 2020
Andrebbe sentito il reumatologo prima di tutto. Ci sono casi di stress chirurgici che inducono recrudescenze di malattia
Premium
8 sedi di Firenze, Milano, Parma... . 22 gen 2020
Occorre una visita ed esami Preoperatorio approfonditi . In teoria , con cure specifiche prima dell’intervallo, il tutto dovrebbe potersi eseguire, meglio ancora se non venissero impiantate protesi mammarie , ma eseguite altre tecniche per il seno
Dott. Alessandro Ticozzi
3 sedi di Milano, Varese, Verona... . 22 gen 2020
Buongiorno,
L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune con sintomatologia infiammatoria, le pazienti che si sottopongono ad interventi chirurgici, affette da malattie di questo genere, devono essere consigliate dal proprio chirurgo nell’assunzione di una terapia steroidea per contrastare l’insorgenza della sintomatologia propria di questa malattia. Nella mia esperienza una terapia di due settimane di cortisone preserva da queste eventualità nefaste. Mi contatti pure per una consulenza.
Saluti
Contatta i centri Verificati che possono offrirti il trattamento.
Dott. Stefano Andrea Karoschitz
3 sedi di Roma, Torino... . 22 gen 2020
Tranquilla ha scelto due interventi non implicati nei distretti da lei interessati. Sarà però opportuna un’opportuna gestione del plaquenil e della sua coagulazione
Contatta i centri Verificati che possono offrirti il trattamento.
Premium
4 sedi di Como, Lecco, Milano... . 21 gen 2020
Le malattie autoimmuni sono spesso imprevedibili. Nel suo caso una malattia che colpisce le articolazioni ma che ha anche manifestazioni cutanee. È un caso da valutare collegialmente col suo reumatologo
WhatsApp

Domande relative

Seno ptosico dopo mastopessi

DeniseBi
18 nov 2020 · Ultima risposta: 25 nov 2020

Buonasera a tutti, mi sono sottoposta ad un'intervento di mastopessi con protesi in sede retroghiandolare circa 6 mesi fa. Ad oggi i seni risultano ptosici, vuoti nella parte superiore e nella parte interna. Inoltre sono molto distanti e in alcuni punti ho degli avvallamenti che credo siano rippling. Ho il dubbio che la decisione di posizionare le protesi sotto la ghiandola non sia stata giusta, perché sebbene avessi molto tessuto ghiandolare, sono magra, la mia pelle è molto sottile e poco elastica. Mi chiedo, in casi del genere è possibile rimediare e ottenere un risultato duraturo nel tempo, oppure devo arrendermi al mio seno cadente? Nel caso in cui fosse possibile, quali sarebbero le migliori opzioni? Vi ringrazio in attesa di un vostro parere.

Risposte (16)

Tutte le risposte a questa domanda sono di dottori reali
2 sedi di Napoli, Salerno... . 19 nov 2020
Miglior risposta
Buongiorno, lei ha centrato perfettamente il problema.
A parte le generiche indicazioni circa il posizionamento della protesi in sede retroghiandolare o sottomuscolare rispetto allo spessore dei tessuti sovrastanti, personalmente ritengo appropriato, posizionare sempre le protesi in sede retromuscolare in caso di ptosi.
Questo, a prescindere da una correzione chirurgica della ptosi, che ovviamente viene effettuata solo se necessaria.
Altri colleghi le hanno già correttamente risposto che le protesi “pesano” immagini di sottoporre ad uno stress “ponderale” una mammella che invece abbiamo sollevato e che vogliamo che si mantenga tale quanto più a lungo possibile.
Questo avviene nel posizionamento retroghiandolare.
Sono due forze contrapposte dove la meglio l’avrà con sicurezza il peso delle protesi associata alla forza di gravità.
Nel caso del posizionamento sottomuscolare, invece, una buona parte del peso della protesi si scarica sul muscolo. La capsula peripeotesica che si andrà a formare rappresenterà una sorte di culla di sospensione che avvolgerà la protesi e, contenendola, scaricherà il suo peso sul muscolo.
In sintesi, per risolvere il suo problema la protesi va posizionata al di sotto del muscolo.

Cordialità,

Dott. Dario d’Angelo
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