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Seno rifatto o seno naturale, come fare per non sbagliare?

Seno rifatto o seno naturale, come fare per non sbagliare?
Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, socio SICPRE e GIST. Durante la sua carriera ha realizzato più di 3000 interventi e oltre 6000 trattamenti estetici.
Creazione: 15 ott 2014 · Aggiornamento: 19 ott 2022
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Aumentare il volume del seno e renderlo più accattivante: è il sogno di moltissime donne, che per natura o per motivi legati alle gravidanze hanno mammelle piccole e svuotate. Come fare per realizzarlo, senza andare incontro a spiacevoli sorprese?

Numerose donne che scelgono il Dott. Cristiano Biagi per operarle al seno raccontano di aver tentato numerosi rimedi per così dire naturali che, sul web, vengono proposti come soluzioni definitive e che sono spesso inefficaci, se non truffaldini. I responsabili della crescita del seno sono infatti gli estrogeni, ormoni femminili. Gli integratori che si trovano in farmacia o erboristeria che millantano risultati analoghi a quelli prodotti dagli estrogeni sono appunto fasulli, e l’aumento del seno connesso all’assunzione della pillola anticoncezionale o analoghe terapie è sempre temporaneo.

La soluzione unica per avere il seno che si desidera è scegliere la chirurgia estetica.

Rivolgetevi innanzi tutto ad un chirurgo estetico che sia specialista in chirurgia plastica: andreste mai a comprare la macchina nuova da chi vende biciclette? Scegliete poi il professionista che più vi ispira fiducia, basatevi sul suo curriculum e sulle referenze che oggi si possono trovare facilmente fra amici e sul web. E, prima, provate a capire meglio cosa vuol dire mettere delle protesi al seno: la loro forma ( anatomica, cioè "a goccia", o rotonda) ed il volume, devono essere accuratamente concordati nel rispetto di principi come armonia e proporzione: bisogna evitare protesi enormi, spropositate rispetto alla corporatura della paziente; meglio le anatomiche, più "naturali", rispetto alle rotonde, più "artificiali".

Anche qui, si parla spesso di scelta della protesi ma ricordiamo che, nel pieno rispetto delle esigenze e delle aspettative delle pazienti è poi il medico a suggerire il percorso terapeutico più corretto.

Il chirurgo valuterà la tecnica più idonea nel singolo caso, sia per quanto riguarda le incisioni cutanee, che se ben collocate risulteranno invisibili, scelte tra areola e solco mammario ( raramente ascella); sia per quanto riguarda la sede dove inserire le protesi, cioè davanti o dietro il muscolo pettorale. Scelgo nella stragrande maggioranza delle pazienti la sede retro muscolare ("dual plane"): posizionare le protesi dietro il muscolo pettorale è obbligatorio nelle donne magre - si evita così di vedere e sentire i suoi bordi - ma è altamente consigliato anche nelle meno magre, in quanto il muscolo - sostenendo la protesi - ne riduce il carico sulla ghiandola mammaria e quindi ostacola la caduta verso il basso - ptosi- delle mammelle. Una scelta che quindi si rivelerà in tutta la sua giustezza nel futuro.

Le anatomiche sono a forma di goccia, in modo analogo alla forma del seno naturale e sono la scelta ideale per rispondere all’inestetismo del seno cadente, migliorando l’altezza della zona del capezzolo aumentandone il volume e sollevando il seno.

Le migliori al momento sono certamente le protesi ergonomiche, o dinamiche, tra cui Le Motiva che il Dott. Cristiano Biagi utilizza attivamente che sono ricoperte da una membrana blu che garantisce la visibilità massima di eventuali imperfezioni di fabbrica. Morbidezza, texture e capacità di adattarsi alla posizione del corpo costituiscono fattori di eccellenza per avere un seno completamente naturale ma delle dimensioni desiderate.

La domanda che spesso ci viene posta è se le protesi debbano un giorno essere sostituite: non esiste con le moderne protesi una data di scadenza! L'organismo reagisce alla presenza delle protesi isolandole dai tessuti attraverso la formazione di una sottile capsula protettiva. La protesi, se ben collocata all'inizio e se è di buona qualità, non si rompe e mantiene la sua forma. L'intervento, che dura circa 45 minuti, il Dr. Biagi lo esegue in day hospital ed in sedazione profonda, senza dover sottoporre le pazienti a pesanti anestesie generali, senza fastidi o dolori importanti nel postoperatorio, e con una ripresa veloce delle proprie attività.

In ultima battuta

Le protesi anatomiche sono la scelta corretta per risolvere lo svuotamento del seno nella sua parte alta, o il seno che si abbassa, proprio per la loro forma che consente di rendere il seno stabile, tuttavia le protesi ergonomiche al momento sono la scelta migliore sia per i materiali con cui sono realizzate che per la naturalità del risultato, ma non possiamo dimenticare la necessità al termine di una mastoplastica di utilizzare la giusta biancheria post operatoria.

Sicuramente simile all’abbigliamento sportivo, l’intimo post operatorio non può essere da questo sostituito perché profondamente differente nella struttura interna, se non nell’aspetto e deve essere corredato di una fascia ISB. Il Dott. Biagi suggerisce di acquistarli in una sanitaria, una farmacia o un negozio che vende dispositivi medici, in modo che possa essere garantita la corretta compressione che facilita la guarigione in modo più rapido.

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