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Mastoplastica e fattori di rischio: quali sono e come intervenire

Mastoplastica e fattori di rischio: quali sono e come intervenire
Dott. Renato Zaccheddu
Chirurgo Plastico ed Estetico, opera in Italia e in Regno Unito. Si è specializzato presso la Scuola Ivo Pitanguy di Rio de Janeiro, si occupa di chirurgia del viso, chirurgia del seno e del corpo.
Creazione: 20 set 2021 · Aggiornamento: 20 set 2021
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Le domande che sorgono prima di un intervento chirurgico di aumento del seno possono essere davvero tantissime: quali sono i rischi? cosa comportano? posso fare l’intervento se sono sovrappeso? e se soffro di problemi alla tiroide? In questa intervista, il Dott. Renato Zaccheddu, chirurgo esperto in mastoplastica additiva, ci aiuterà a trovare le risposte.

Salve Dottor Zaccheddu! Oggi vorremmo fare uno sforzo per capire qualcosa di più riguardo i fattori di rischio della mastoplastica, quindi quali sono, cosa comportano e come si deve agire. Iniziamo dal principio: che cosa si intende esattamente con il termine fattori di rischio?

I fattori di rischio sono quelle condizioni preesistenti la chirurgia che potrebbero aumentare la possibilità di complicazioni durante la chirurgia oppure nel periodo postoperatorio. Il classico esempio che si valuta prima di qualsiasi chirurgia è rappresentato dai disturbi della coagulazione. Che potrebbero essere dovuti a condizioni esistenti (es. patologie ematologiche o epatiche) oppure causato da farmaci che si stanno assumendo col fine di rendere la coagulazione del sangue più lenta (per curare patologie dell’apparato cardiovascolare più tipicamente). Oppure ancora condizioni che potrebbero aumentare il rischio di infezioni o alterazione della cicatrizzazione (es. diabete, terapie con immunosoppressori o corticosteroidi). Altri fattori di rischio sono poi le condizioni patologiche che renderebbero un intervento in anestesia generale molto più rischioso per la salute generale del paziente (per fare solo degli esempi, patologie cardiovascolari, neurologiche, epatiche, polmonari, oncologiche ecc).

Esiste una differenza tra i fattori di rischio che impediscono di effettuare una mastoplastica e quelli che invece potrebbero complicare l’intervento o magari il post operatorio?

Bisogna ovviamente distinguere tra i fattori di rischio che aumentano la chance di complicazioni solamente dell’area chirurgica e quelli che invece mettono a rischio la vita del paziente. In questo secondo caso la chirurgia non è da farsi. A meno che si tratti ovviamente di una chirurgia d’urgenza e non, invece, di elezione (come gli interventi di chirurgia estetica). Che, per sua natura, è posticipabile, se non addirittura evitabile. Nel primo caso invece si fanno le valutazioni dei pro e contro, coinvolgendo anche il paziente.

mastoplastica patologie a rischio

Quali sono i fattori di rischio che impediscono di effettuare una mastoplastica?

Malattie severe di natura cardiovascolare (es. angina o infarti pregressi), neurologiche, ormonali, polmonari, patologie oncologiche in corso di trattamento, epatiche, renali. Patologie insomma che mettano già a repentaglio il funzionamento di un organo vitale e/o che possano subire un aggravamento derivante dall’atto chirurgico.

Che tipo di analisi o esami si effettuano prima dell’intervento per valutare la situazione della candidata?

Esami ematochimici che valutino la capacità di coagulazione, assenza di eventuali anemie, stati infiammatori, piastrinopenie, la funzionalità epatica e renale. Vengono richiesti poi un elettrocardiogramma e una ecografia o mammografia.

Cosa può fare il chirurgo nel caso in cui fossero presenti uno o più fattori di rischio? Esistono delle alternative?

I fattori di rischio, come visto sopra, potrebbero impedire un intervento, qualora fossero importanti. Esiste ovviamente sempre l’alternativa a non sottoporsi all’intervento, essendo la chirurgia estetica una chirurgia non necessaria per la sopravvivenza. La Medicina Estetica a volte offre delle alternative all’atto chirurgico. Che non hanno però la stessa valenza ed efficacia di un intervento.

Su Guidaestetica riceviamo spessissimo domande provenienti da utenti interessate alla mastoplastica che però non sanno se alcune patologie o condizioni possono rappresentare un ostacolo per un eventuale aumento del seno. Proviamo a fare un piccolo recap e a rispondere a queste domande frequenti. Il primo dubbio riguarda il peso: è possibile effettuare la mastoplastica se si è sovrappeso?

L’essere fortemente sovrappeso, se non obesi, rappresenta in sé un fattore di rischio per qualsiasi intervento. In genere si tende a non eseguire l’intervento qualora l’indice di massa corporea fosse più alto di 40. In tal caso una riduzione di peso precedente la chirurgia verrebbe consigliata.

E in caso opposto, ovvero se la paziente è sottopeso si può eseguire l’intervento?

Anche in questo caso è bene valutare il perché ed escludere eventuali carenze. Se poi l’essere sottopeso fosse correlato a un qualche disturbo dell’alimentazione, un percorso con degli specialisti in materia verrebbe prima consigliato al fine di risolvere il problema.

Le pazienti che soffrono di ipotiroidismo possono effettuare la mastoplastica additiva?

Certamente, se la situazione ormonale fosse sotto controllo. Il benestare dell’endocrinologo verrebbe comunque richiesto.

E la sindrome di Hashimoto rappresenta un fattore di rischio?

mastoplastica fattori di rischio

Dipende da quanto sta compromettendo la funzionalità della tiroide. Anche in questo caso l’opinione dell’endocrinologo sarà fondamentale come anche dei controlli ematici specifici.

Se si soffre di epilessia è possibile sottoporsi a una mastoplastica?

La risposta è sempre analoga, si deve valutare la gravità del problema. Diventa necessario confrontarsi con il neurologo con il quale si è in cura.

Se il giorno programmato per l’intervento coincide con le mestruazioni è comunque possibile proseguire o si dovrà rimandare l’operazione?

Assolutamente. Non c’è una valida ragione per posticipare l’intervento. È possibile un aumento del sanguinamento intraoperatorio ma nulla che non possa essere controllato.

E in caso di febbre, si potrà effettuare l’intervento di mastoplastica?

La febbre è un sintomo di qualcosa che evidentemente non va. Bisogna capire perché si ha la febbre, come prima cosa. In ogni caso non si esegue mai un intervento pianificabile (come la chirurgia estetica) in un paziente con febbre.

Un altro dubbio molto comune riguarda l’anestesia generale: è l’anestesia in sé a rappresentare un fattore preoccupante per l’intervento? esistono alternative nel caso in cui non fosse consigliabile per una paziente?

L’anestesia generale è oggi molto sicura. La dimissione avviene nella gran parte dei casi in giornata. Una modalità ancora più “leggera” è quella di eseguire la mastoplastica in sedazione profonda con anestesia loco-regionale. La quale permette la dimissione della paziente in ottime condizioni in un paio d’ore dalla fine dell’intervento.

Prima di salutarci, quali sono i suoi consigli per le future pazienti?

Sono tante le proposte disponibili. La scelta con chi fare l’intervento è fondamentale. Assicuratevi che sia un professionista con una esperienza molto ampia sul campo dimostrabile. Altra cosa di primaria importanza è non scegliere in base al costo dell’intervento. Errore per il quale si può poi finire a pagare molto di più.

Dott. Marco Pagnoni
Ascoli Piceno, Ascoli Piceno
Porto Sant'Elpidio, Fermo
Cagliari, Cagliari
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