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Alcune superfici delle protesi possono causare più complicazioni

Alcune superfici delle protesi possono causare più complicazioni
Dopo gli studi in Giornalismo Digitale mi sono specializzata nella redazione di articoli su salute e medicina, dal 2014 scrivo su moda, bellezza e chirurgia plastica.
Creazione: 23 lug 2021 · Aggiornamento: 23 lug 2021
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Prima di un intervento di chirurgia estetica, i pazienti sono spesso preoccupati dal pensiero dei risultati, dalle possibili complicazioni o dagli eventuali rischi. L'intervento di mastoplastica additiva quindi non è diverso da altri in questo senso, ed è per questo motivo che su Guidaestetica consigliamo sempre di parlare chiaramente di tutti questi argomenti con il proprio chirurgo plastico e valutare insieme allo specialista aspetti essenziali come, ad esempio, la scelta delle protesi o il loro processo di posizionamento.

Sono sempre di più gli studi e le ricerche che vengono dedicati alle protesi per il seno, alle differenze tra di loro e anche ai loro possibili effetti sulla salute. Un chiaro esempio è rappresentato dallo studio di un team guidato da ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology), negli Stati Uniti, i quali hanno analizzato sistematicamente come le diverse superfici delle protesi mammarie possano influenzare lo sviluppo di effetti avversi.

Risultati promettenti: meno infiammazione rispetto ad altri corpi estranei

I risultati sono promettenti, in quanto rivelano che "la topografia della superficie dell'impianto può influenzare significativamente la risposta immunitaria dei pazienti", secondo quanto affermato da Omid Veiseh, precedentemente vincitore di una borsa post dottorato al MIT e oggi professore associato presso la Rice University di Houston. In altre parole, le protesi con un'architettura superficiale molto bassa (4 micron), insieme alla variazione della topografia superficiale, hanno causato meno infiammazione e meno risposta a questo corpo estraneo.

Quali sono i vantaggi della superficie da 4 micron?

La risposta è chiara, questa nuova generazione di protesi mammarie, create 10 anni fa, analizzata in dettaglio nello studio, presenta una superficie unica e brevettata di 4 micron, che sarebbe equivalente a quella utilizzata dalle protesi SmoothSilk. Pertanto, sarebbe il più biocompatibile di tutti quelli analizzati nello studio e pertanto causerebbe sostanzialmente meno infiammazione rispetto ad altri corpi estranei.

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Questa nuova generazione di protesi mammarie possiede una superficie unica e brevettata con 4 micron.

Il motivo? La superficie SmoothSilk possiede la capsula di tessuto più fine, che la rende più vantaggiosa in quanto attrae meno cellule infiammatorie rispetto alle tradizionali superfici lisce, microstrutturate o macrostrutturate. Un altro punto forte di questa superficie è che è stata classificata come liscia secondo lo standard internazionale ISO-14607: 2018 e possiede poca rugosità. Di conseguenza, è stato progettato per essere privo di particelle, per ridurre al minimo l'infiammazione e per migliorare la biocompatibilità. Viene spesso definita superficie "nanotesturizzata", in quanto si tratta di un ibrido tra un rivestimento liscio e uno microtesturizzato, riducendo così al minimo le potenziali complicazioni di entrambi i rivestimenti. Inoltre, questo tipo di protesi mostra una bassa percentuale di complicanze, inferiore all'1%, come la contrattura capsulare e il BIA-ALCL (linfoma anaplastico a grandi cellule associato alle protesi mammarie per la loro lunghezza ridotta).

Al contrario, entrambe le superfici, tanto quelle lisce come quelle ruvide, analizzate nello studio, erano inferiori sia nella salute della capsula prodotta che nella risposta immunitaria del paziente. Questi risultati erano coerenti nei modelli animali e umani presi in considerazione nello studio.

Dott. Angelo Scioli
Senza opinioni
Pescara, Pescara

Il futuro promettente delle protesi mammarie

Queste scoperte sono molto importanti anche per la stessa industria, in quanto aiuteranno i produttori a creare progetti ancora migliori e ancora più biocompatibili per le future generazioni di protesi per il seno, riducendo al minimo le potenziali complicazioni legate al sistema immunitario. Secondo Robert Langer, professore al David H. Koch Institute del MIT e principale autore dello studio citato, "le protesi diventeranno più sicure e più efficaci".

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Le protesi per il seno diventeranno in futuro sempre più sicure e sempre più efficaci.

È inoltre fondamentale che sia il chirurgo che il paziente siano consapevoli dell'importanza rappresentata dalla scelta della protesi mammaria poiché, come è stato dimostrato, questa può avere un'influenza significativa sull'esperienza successiva all'intervento.

Riferimenti bibliografici:

MIT. 2021. How the surfaces of silicone breast implants affect the immune system. [online] Disponibile su:  [Accesso 2 luglio 2021].

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