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Miti e verità sulla mastoplastica additiva

Miti e verità sulla mastoplastica additiva
Dott. Tommaso Anniboletti Chirurgo Plastico
Chirurgo Plastico e Dirigente Medico presso l'Ospedale S. Eugenio di Roma. Esperto sia in trattamenti chirurgici che non invasivi, partecipa come relatore a corsi e congressi scientifici del settore.
Creazione: 16 mar 2021 · Aggiornamento: 16 mar 2021
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Attorno alla mastoplastica additiva ruotano tante verità e altrettanti miti, forse perché essendo l'intervento mirato all’aumento del seno si tratta di una delle operazioni più gettonate ed eseguite nell'universo della chirurgia plastica.

Fare chiarezza tra ciò che è vero e falso quando si parla di mastoplastica additiva è quindi estremamente importante, perché è l'unico modo per fare chiarezza e permettere alle pazienti di fare la propria scelta con serenità e consapevolezza.

È possibile sottoporsi alla mastoplastica additiva ad ogni età?

È possibile sottoporsi alla mastoplastica additiva ad ogni età, ma a partire dai 18 anni e finché si gode relativamente di buona salute.

È sempre consigliato attendere il compimento della maggiore età poiché è il periodo indicativo in cui la mammella termina la sua fase di massimo sviluppo. Tuttavia, è possibile accorciare leggermente le tappe in specifici casi, per esempio nei casi di malformazioni congenite della mammella (un caso può essere quello del seno tuberoso) che possono comportare problematiche sia sul piano fisico che psicologico.

Anche in età matura è comunque possibile sottoporsi a questa procedura, soprattutto se il seno gode ancora di una certa tonicità. Qualora dovesse presentarsi ormai ptosico - quindi sceso e rilassato - la migliore indicazione potrebbe essere una mastopessi additiva che mira, oltre che ad aumentare il volume, anche a risollevare le mammelle e a riposizionare i capezzoli.

prima dopo

Meglio operarsi prima o dopo una gravidanza?

Meglio operarsi quando lo si desidera. Sottoporsi ad un intervento di questo tipo è una scelta strettamente personale, nella maggior parte dei casi dettata da un disagio psico-fisico dovuto a:

  • ipomastia (seno non sviluppato),
  • ipotrofia mammaria (mammelle piccole),
  • asimmetria mammaria,
  • forma irregolare o poco armoniosa del cono mammario,
  • volume in disarmonia rispetto al resto della geometria del corpo.

Il momento giusto per ricorrere all’aumento del seno è quando non si sta bene con sé stesse a causa delle proprie mammelle, quando si ha ancora il piacere e il desiderio di amare il proprio corpo, di sentirlo davvero proprio, rafforzando l’autostima.

L’intervento e la presenza delle protesi mammarie non compromettono la gestazione e l’allattamento, così come questi ultimi non alterano la funzionalità o la forma delle protesi. Anzi, molte pazienti che sono diventate mamme dopo una mastoplastica additiva affermano che il loro seno ha raggiunto soltanto maggiore naturalezza. Non bisogna, tuttavia, scordare che il seno è un organo che nel tempo può essere sempre soggetto a cambiamenti al di là della maternità, come nel caso del naturale invecchiamento biologico.

Il seno apparirà finto?

Se si rispettano le giuste proporzioni e se ci si affida a una mano esperta, il seno non perderà mai la sua naturalezza, né alla vista, né al tatto. Se, invece, si mira a un risultato “appariscente”, è sufficiente rompere le regole dell’armoniosità. Un buon chirurgo, tuttavia, consiglia sempre ciò che è meglio per la paziente anche perché il lavoro di chirurgia plastica ben fatto è quello che non si vede!

Nel primo periodo è comune che il seno si presenti più duro e alto a causa del naturale gonfiore post operatorio, ma nessuna paura poiché già dal secondo mese inizierà ad ammorbidirsi, sgonfiarsi e ad assumere un aspetto sempre più naturale fino al raggiungimento del risultato definitivo che solitamente si ottiene in 6-12 mesi.

Diversamente da quello che si potrebbe comunemente pensare, a determinare la naturalezza di un seno non è, quindi, la forma delle protesi che si sceglie. Si può pensare che il modello anatomico offra un aspetto più naturale rispetto al tondo, ma in realtà questo è vero soltanto in modo parziale. Questo perché la proiezione e le dimensioni degli impianti possono fare sempre la differenza. E anche perché, ad ogni modo, il gel contenuto nelle protesi tonde, per via della forza di gravità, scenderà fino a raggiungere un aspetto più a goccia.

È sempre il chirurgo a raccomandare il modello più adatto in base a specifici parametri di cui si avvale per valutare le proporzioni del corpo della singola persona.

Le protesi vanno sostituite periodicamente?

Gli impianti mammari di ultima generazione in commercio non richiedono di essere sostituti periodicamente. L’eventuale cambio è raccomandato in caso di mastoplastica secondaria, rottura o contrattura capsulare, queste ultime sono però eventualità molto rare, seppur mai escludibili del tutto.

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