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I pro e i contro del turismo odontoiatrico

I pro e i contro del turismo odontoiatrico
Da Dr. Massimo Rota - Medicina Estetica & Dentale Integrata
Specialista in Odontoiatria. Ha vinto il Premio HM Goldman per la miglior ricerca in Parodontologia. Attivo nella ricerca accademica e all’interno delle principali società scientifiche del settore.
Creazione: 16 nov 2011 · Aggiornamento: 25 apr 2019

La crisi economica mondiale ha colpito tutte le professioni. Inutile nascondersi dietro ad un dito.

Il settore dentale ma anche la chirurgia plastica ed estetica hanno dovuto confrontarsi con il mercato globale. Molti professionisti, certamente seri di paesi emergenti hanno fiutato il Business e offrono prestazioni a tariffe certamente concorrenziali.

Non entriamo nella ovvietà e nella banalità. Ciò che è concorrenziale per i nostri concittadini pazienti non lo è affatto per gli abitanti di quei paesi che dovrebbero migrare a loro volta verso paesi ancora più lontani. Un piccolo esempio: molte aziende che dall' Italia si spostarono in Romania un decennio fa, si sono dovute rilocalizzare prima in Cina e ora in Vietnam per ovvi motivi di costi di produzione crescenti, cercando di volta in volta i paesi “convenienti".

Questa ottica imprenditoriale è comprensibile anche se non condivisibile in quanto lascia una scia di manodopera senza lavoro non contribuendo a sanare la crisi occidentale.

Tornando al campo salute, ribadisco che non si mette in dubbio, anche per una questione puramente etica, la capacità dei molti colleghi stranieri operanti in questo settore ma stupisce come molti dei pazienti che si recano all'estero dopo aver letto molto spesso informazioni sommarie sul web, non tengano conto degli sforzi che anche noi abbiamo fatto per venire incontro al potere di acquisto delle famiglie. Infatti facendo un giro in rete e confrontando i prezzi si trovano tariffe nazionali paradossalmente concorrenziali con i paesi cosiddetti “low cost".

Altro punto dolente è l'assoluta scarsa rilevanza dell'utilizzo in Italia, da parte dei pazienti, del credito al consumo in un periodo in cui i tassi di interessi sono ottimi e dove a differenza di altri bene acquistabili (mobili, tv, etc…) vi è la possibilità di detrarre fiscalmente la prestazione medica, ottenendo di fatto un reale “interessi zero".

Una domanda ancora per quei pazienti “turisti": si sono mai domandati in caso (malaugurato) di contenzioso medico-legale con un collega estero quale assicurazione li risarcirà, quale avvocato porterà e a quali costi seguendo l'iter giudiziario in questi paesi?

È giusto il confronto con i colleghi degli altri paesi ed è doveroso il rispetto per le scelte che faranno i nostri pazienti ma altrettanto doveroso è informarli sui potenziali rischi da “turismo".

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