Medicina estetica e abusivismo: un pericolo sottovalutato per salute e sicurezza

Medicina estetica e abusivismo: un pericolo sottovalutato per salute e sicurezza
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Creazione: 12 ago 2025 · Aggiornamento: 12 ago 2025

La medicina estetica è in forte crescita, con un aumento costante della richiesta di trattamenti come filler, botulino, peeling chimici e biorivitalizzazioni.

Purtroppo, accanto all’espansione del settore, si sta diffondendo un fenomeno pericoloso: l’abusivismo professionale. Persone non abilitate, senza formazione medica, si improvvisano “esperti” di estetica, sfruttando la scarsa informazione del pubblico e la ricerca di prezzi più bassi.

Cosa si intende per abusivismo?

Per abusivismo in medicina estetica si intende l’esecuzione di procedure mediche da parte di soggetti non in possesso di laurea in medicina e chirurgia e abilitazione all’esercizio della professione, oppure da parte di medici non formati nella disciplina specifica.

In molti casi si tratta di estetisti, odontotecnici, parrucchieri o semplici privati che, dopo brevi corsi non riconosciuti, iniziano a offrire servizi che richiedono competenze cliniche, manualità medica e conoscenza della gestione delle complicanze.

Perché è un problema serio?

Le procedure di medicina estetica, anche le più semplici, non sono banali. Richiedono:

  • Conoscenze anatomiche approfondite per evitare lesioni a vasi o nervi.
  • Capacità di gestione delle complicanze come infezioni, necrosi cutanee, reazioni allergiche o occlusioni vascolari.
  • Utilizzo di prodotti certificati e strumentazione sterile.

Quando a eseguirle è una persona non qualificata, il rischio di complicazioni aumenta esponenzialmente.

I rischi concreti

  • Complicanze vascolari: iniezioni errate di filler possono causare ischemie e necrosi cutanea.
  • Infezioni gravi: ambienti non sterili e materiali di dubbia provenienza favoriscono contaminazioni batteriche e virali.
  • Reazioni avverse: prodotti non autorizzati o scaduti possono scatenare reazioni infiammatorie permanenti.
  • Esiti estetici disastrosi: asimmetrie, eccessi di prodotto, deformazioni difficili da correggere.
  • Mancata gestione dell’emergenza: un abusivo non è in grado di intervenire tempestivamente in caso di complicazione acuta.

Come riconoscere un vero professionista?

  • Verifica del titolo di studio: il professionista deve essere laureato in medicina e iscritto all’Ordine dei Medici (controllabile sul sito FNOMCeO).
  • Ambiente sanitario idoneo: studio medico o clinica autorizzata, non un salone estetico o un appartamento privato.
  • Utilizzo di prodotti certificati: farmaci e dispositivi medici autorizzati dal Ministero della Salute o dall’EMA.
  • Consenso informato: spiegazione dettagliata della procedura, rischi e alternative, con firma del paziente.

Il ruolo dei social e delle offerte ingannevoli

Molti abusivi sfruttano i social per pubblicizzare “offerte speciali” o “promozioni lampo” a prezzi stracciati. Foto prima/dopo manipolate, testimonianze false e linguaggio rassicurante mascherano la totale assenza di competenza.

Questa esposizione costante di contenuti, crea un falso senso di normalità e abbassa la percezione del rischio.

Aspetti legali

In Italia, l’esercizio abusivo della professione medica è un reato penale previsto dall’art. 348 del Codice Penale, punito con:

  • Reclusione fino a 3 anni
  • Multa fino a 50.000 €
  • Sequestro delle attrezzature e chiusura dell’attività

Il paziente danneggiato solitamente non può far nulla, perché non viene rilasciata una certificazione né tantomeno una fattura, pertanto non può in alcun modo dimostrare di aver eseguito il trattamento.

Come tutelarsi?

  • Diffidare da chi offre iniezioni in ambienti non sanitari.
  • Non farsi attrarre solo dal prezzo basso.
  • Verificare le qualifiche del professionista.
  • Segnalare i sospetti di abusivismo all’Ordine dei Medici o alle autorità competenti.

L’impatto psicologico e sociale sui pazienti

Le conseguenze dell’abusivismo non si limitano ai danni fisici. Molti pazienti che si sottopongono ad interventi da parte di abusivi, sviluppano un forte disagio psicologico: vergogna, senso di colpa e perdita di fiducia verso il settore estetico e sanitario in generale.

In alcuni casi, il danno estetico è tale da influire negativamente sulla vita sociale e professionale della persona, portando a isolamento, ansia o depressione. La difficoltà nel denunciare o nel richiedere un risarcimento aggrava ulteriormente il trauma.

Prevenzione e sensibilizzazione

Contrastare l’abusivismo richiede un approccio multiplo. Le istituzioni devono intensificare i controlli e applicare sanzioni severe, ma è altrettanto importante educare il pubblico.

Campagne di informazione, sia online che offline, dovrebbero spiegare come riconoscere un vero medico estetico, quali garanzie richiedere e quali segnali indicano un possibile abusivo.

Anche le società scientifiche di medicina estetica hanno un ruolo chiave, promuovendo formazione continua per i professionisti e collaborando con le autorità per creare elenchi pubblici di medici abilitati.

Conclusioni

La medicina estetica è un atto medico a tutti gli effetti e deve essere eseguita solo da professionisti qualificati, in ambienti sicuri e controllati.

Affidarsi a mani sbagliate per risparmiare può costare caro, sia in termini di salute sia di risultato estetico.

La consapevolezza è la prima arma contro l’abusivismo: scegliere il medico giusto significa proteggere la propria bellezza e, soprattutto, la propria sicurezza

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