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Trattamento chirurgico delle cicatrici

Trattamento chirurgico delle cicatrici
Da Dott. Vincenzo Volpe
Specialista in Chirurgia e Medicina Estetica e membro dell'Italian Society for Hair Restoration e della Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica.
Creazione: 11 ott 2018 · Aggiornamento: 18 mar 2020

Una cicatrice non può essere completamente eliminata dall’intervento del chirurgo plastico, mentre i mass-media fanno sembrare il contrario, e questo risulta spesso essere una sorpresa per i pazienti. Ma allo stesso tempo pochi sanno che il normale processo di guarigione di una cicatrice comporta un rimaneggiamento continuo anche per lunghissimi periodi e che è proprio durante questi periodi che si può incidere con numerose terapie sulla sua evoluzione.

Esistono, però, fattori che possono modificare il normale processo di cicatrizzazione, come le anomalie della vascolarizzazione e dell’innervazione, la carenza di proteine, l’uso di farmaci antineoplastici, la microangiopatia diabetica, il fumo di sigaretta.

Esistono, inoltre, delle forme di cicatrizzazione patologica che possono determinare la formazione di una cicatrice ipertrofica o, nei casi più gravi, di una cicatrice cheloidea.

Tecniche di rimozione delle cicatrici

Qualora dovesse verificarsi l’insorgenza di una cicatrice antiestetica, sarà sempre possibile ottenere dei miglioramenti mediante terapia medica o chirurgica. Prima di ricorrere ad un intervento chirurgico di revisione della cicatrice bisogna prendere in considerazione tutti gli altri possibili trattamenti medici volti a migliorarne l’aspetto. Nella maggior parte dei casi, prima di ricorrere ad un intervento di revisione è necessario attendere circa un anno dall’evento che ne ha determinato l’origine.

I trattamenti medici della cicatrice sono:

  • Massaggio: va fatto da mani esperte e comprende tecniche specifiche e può essere fatto anche con apparecchiature come l’LPG. Questo apparecchio, conosciuto col nome di Endermologie, è nato proprio per il trattamento delle cicatrici;
  • Elastocompressione: può essere fatta o con indumenti elastici su misura, o anche, nel caso della faccia, con maschere siliconate in PVC;
  • Terapia “Contact Media” con fogli di gel di silicone o pomata con gel di silicone: è quella più usata, vi sono vari tipi creme e di fogli di silicone. Caso per caso va scelto il presidio più adatto e tollerato;
  • Iniezione di cortisonici: è riservata ai casi più inveterati, in genere non prima di due anni dal trauma. È molto efficace nello “sciogliere” la cicatrice ma deve essere fatta con strumenti idonei perché l’infiltrazione può risultare inefficace;
  • Cure termali: è stato dimostrato da tempo l’effetto benefico che le docce filiformi con acque sulfuree ottengono sulle vaste aree cicatriziali, determinandone sia uno sbiancamento, che un miglioramento della sintomatologia subiettiva (prurito, bruciore, senso di tensione ecc). 2b4439e0-6917-11ea-aa80-00505699c1af.jpg

I trattamenti chirurgici della cicatrice consistono nella:

  • Dermoabrasione: oltre ad essere il trattamento di elezione per le cicatrici da acne, la dermoabrasione può essere utilizzata per ulteriormente dissimulare cicatrici sottili esito di interventi chirurgici o di traumi;
  • Dermoabrasione con ausilio del Recell: una nuova tecnica, conosciuta col nome commerciale di Recell, che dà la possibilità di reinnestare cellule epiteliali autologhe (cioè dello stesso paziente) prelevate in altra sede e disperse in una soluzione;
  • Escissione chirurgica completa: consiste nella escissione chirurgica dell’area cicatriziale seguita dalla chiusura con sutura estetica per avvicinamento dei margini;
  • Escissioni seriate “intralesionali”: consiste nell’escidere l’area cicatriziale in maniera incompleta in più tempi operatori a distanza di circa sei mesi uno dall’altro al fine o di limitare l’eccessiva trazione sui margini, o di evitare una recidiva della lesione quando si interviene su cicatrici di tipo cheloideo;
  • Plastiche a Z: sono usate per la correzione di briglie retraenti, per problemi quindi più funzionali che estetici;
  • Escissione e copertura con innesto di cute a pieno spessore: consiste nell’escissione della lesione cicatriziale e la copertura dell’area con innesti di cute spessa. Il limite di questa tecnica è che le aree di prelievo sono molto limitate (cute inguinale e retroauricolare).
  • Escissione e copertura con lembi di vicinanza: tecnica scarsamente utilizzata per finalità estetica consistente nel trasferire la cute necessaria per la copertura dell’area cruenta che risulta dalla escissione di una cicatrice con la cute di un’area vicina.
  • Escissione e copertura con cute espansa: è la tecnica più utilizzata per i gravi esiti cicatriziali: consiste nell’impianto sottocutaneo di dispositivi di silicone gonfiabili con soluzione fisiologica da una valvola generalmente posta anch’essa in sede sottocutanea. Dopo 2 o 3 mesi di riempimento si ottiene un aumento della cute sufficiente a permettere l’escissione anche di estese aree cicatriziali.
  • Escissione seguita da ricostruzione del piano dermico ed innesto di cute sottile: consiste nell’utilizzo di sostituti dermici di ultima generazione (Hyalograft 3D, Integra, Matriderm) che permettono la ricostituzione dello strato di derma mancante.

Il tipo di tecnica chirurgica adottata dallo specialista per migliorare le cicatrici da trattare varia a seconda del tipo di cicatrice, della sua ampiezza e dalla regione corporea interessata. Le opzioni chirurgiche possibili devono essere discusse con il paziente che deve conoscere con precisione quali possono essere le sue aspettative di miglioramento. 

Dott. Maurizio Santoro
Cava de' Tirreni, Salerno
Selvazzano Dentro, Padova
Falconara Marittima, Ancona
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