Già da qualche anno (avendone ora 50) mi rivolgo a bravi professionisti per “migliorare” i segni del tempo sul il mio viso: botox, filler, vitamine e una fugace esperienza con i fili. Rivolgersi a medici competenti è fondamentale e mi ha sicuramente preservata da problemi seri che in questo percorso spesso non mancano. Eppure qualcosa mancava, quei risultati che mi auspicavo non riuscivo ad attenerli e di certo non chiedevo la luna! Questo dovermi accontentare ad un certo punto era diventato normale, mi ripetevo che i miracoli non si possono fare. Purtroppo ogni tanto ho dovuto anche cercare rimedio a piccoli ma sgradevoli incidenti di percorso: filler eccessivi da dover sciogliere con la ialuronidasi, pieghe strane ai lati delle labbra attribuiti senza valide motivazioni alla mia mimica facciale e, per non farci mancare nulla, qualche intervento del tutto inutile che però ha fatto lievitare il conto da pagare. E non sono certo una sprovveduta, né tanto meno una profana. Per farla breve, ero giunta alla conclusione che ad un certo punto forse sarebbe stato meglio non fare più nulla. Poi un’amica mi parla della Dottoressa Vescovi, elogia la sua serietà e bravura e decido di provare per un’ultima volta. E finalmente mi si apre un mondo nuovo. Quelle pieghe ai lati delle labbra scompaiono, quell’espressione stanca si trasforma in distesa. E tutto accade velocemente nell’arco di pochissime sedute ottengo i risultati che in anni di sedute continue con altri professionisti non arrivavano. No, i miracoli in questo settore non esistono, tutto ha una motivazione concreta e molto semplice. La Dottoressa Vescovi è ovviamente molto preparata e competente, una vera professionista di alto livello, ma ha una capacità che non ho trovato prima: ha ascoltato attentamente le mie richieste, abbiamo “scannerizzato” assieme ogni punto del mio viso che volevo correggere. Con una sincerità spiazzante mi ha detto cosa era possibile fare e cosa no, e non ci crederete ma sono state di più le cose possibili. In modo assolutamente naturale ha compreso le mie aspettative e le ha soddisfatte. Per la prima volta non mi sono sentita solo una paziente su cui “applicare “un protocollo standard ma una donna con proprie caratteristiche fisiche ed emotive su cui “cucire” un protocollo su misura.