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Il fotoringiovanimento LED

Il fotoringiovanimento LED
Specialista in Dermatologia e Dirigente Medico di Primo livello per l’U. O. di Dermatologia dell’Ospedale Regionale di Aosta. Membro di numerose società scientifiche e autore di numerose pubblicazioni
Creazione: 23 feb 2016 · Aggiornamento: 8 feb 2023

Il Dottor Stefano Veglio, Dermatologo estetico della Provincia di Aosta, risponde alle domande di Guidaestetica sul fotoringiovanimento LED.

Che cos'è il fotoringiovanimento?

Si tratta di una metodica che stimola una produzione di collagene da parte dei fibroblasti a livello dermico con l'effetto di donare un viso più compatto e tonico, attenuando i segni del tempo in modo naturale. Si esegue con una speciale apparecchiatura che sfrutta due lunghezze d'onda, una nel campo del visibile, a 633 nm, la seconda nell'ambito degli infrarossi, a 830 nm.

Che differenza c'è tra il Led e le altre metodologie?

L'aspetto rivoluzionario di questa metodica consiste nella sua totale mancanza di invasività. Il paziente non viene assolutamente toccato dal medico e riceve il trattamento comodamente seduto in poltrona in completo relax. Quindi: niente lividi, reazioni di intolleranza o effetti collaterali. Le sedute sono assolutamente piacevoli: il paziente si rilassa in poltrona o sul lettino e viene avvolto da un’onda luminosa calda che non crea fastidio

Per cosa è indicato questo trattamento?

La sua principale applicazione riguarda il mantenere giovane la pelle: ne traggono beneficio non solo pelli invecchiate ma anche pazienti senza particolari problematiche che desiderano contrastare per tempo l'effetto degli anni che passano.

In California sono in uso protocolli che utilizzano questa apparecchiatura per contrastare l'effetto nocivo dei raggi ultravioletti in persone che sono state troppo esposte al sole nel corso della vita: la fototerapia LED ha mostrato chiari effetti nel ridurre i danni tissutali dati dagli UV non solo sotto il profilo estetico ma anche nella prevenzione dei tumori.

La metodica viene utilizzata anche per favorire la ricrescita dei capelli, con ottimi risultati soprattutto sulle cadute di tipo telogenico o infiammatorie. La tecnica migliora poi molto anche l'acne rosacea con la lunghezza d'onda dei 633 nm. Non va dimenticato infine che il suo uso aiuta noi Dermatologi Estetici nel ridurre l'infiammazione originata da terapie più invasive, come Laser e peelings, rendendo più veloce il decorso post intervento.

Un’altra applicazione importante riguarda la rigenerazione tissutale per favorire la guarigione delle ulcere croniche, come ad esempio quello presenti sugli arti inferiori. Per questi pazienti le sedute, ovviamente indolori e non invasive, hanno il potere di stimolare la guarigione, da sole o con l’ausilio di medicazioni topiche.

Quali sono i pazienti migliori e quali i casi in cui è controindicato?

Possiamo utilizzare il LED per tutti i casi di cui parlavo prima. Specifico che si tratta di una metodica veramente adatta a entrambi i sessi e che viene richiesta ed apprezzata non solamente dal sesso femminile ma anche da uomini, che in tutto relax possono fruire di una terapia indolore ed efficace.

Le controindicazioni sono minime: escludere i pazienti affetti da patologie che peggiorano con la luce, come quelli affetti da Porfiria o certi casi di Lupus Eritematoso, o pazienti che assumono farmaci fotosensibilizzanti, tra i quali vi sono diuretici, antibiotici e molti psicofarmaci. Sottolineo che un’anamnesi farmacologica e’ sempre fondamentale come preludio di una visita.

Guarda le foto del Prima e del Dopo del Dott. Stefano Veglio

Sono previste più sedute?

Il ciclo terapeutico di base prevede 8 sedute con una cadenza in genere bi-settimanale ma può essere molto valida anche una sola seduta per settimana diluendo il trattamento su un periodo più lungo. La seduta dura in genere una ventina di minuti.

È doloroso?

Assolutamente no. Si tratta proprio di una cura "soft" e per il paziente risulta in genere assai piacevole eseguire il trattamento in tutto relax.

I risultati sono duraturi?

Sicuramente la durata dipende dalla tipologia della problematica e dalla situazione clinica di ciascun paziente. Va sottolineato il fatto che eventuali sedute di richiamo o mantenimento possono essere effettuate per mantenere i risultati ottenuti con un impegno minimo da parte dei pazienti.

Il trattamento può essere complementato?

La metodica è compatibile con qualsiasi altra terapia in quanto non presenta controindicazioni o interazioni sconsigliate. Possiamo dire che rappresenta un esempio perfetto di “terapia integrata”, modalità terapeutica che sarà sempre più presente nel nostro futuro.

Come preparare la zona prima del trattamento?

Non è necessaria alcuna preparazione salvo pulire accuratamente la pelle dal make-up o da creme precedentemente applicate. Segnalo a questo proposito che questo tipo di tecnologia può essere utilizzata anche per l’esecuzione della cosiddetta “Terapia Fotodinamica”: in questo caso viene appositamente applicata una sostanza che si attiva con la luce, l’Acido Amino Levulinico, che può avere diversi effetti benefici sia per il foto ringiovanimento che per la terapia di lesioni cutanee pre-cancerose. Viene, in questo caso, utilizzata la lunghezza d’onda di 633 nm.

Cosa si deve fare dopo il trattamento?

Non sono necessarie precauzioni particolari. La pelle si presenta a volte solo minimamente arrossata per l'effetto fotodinamico del trattamento, ma si tratta di una situazione che svanisce in pochi minuti.

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