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La schiuma sclerosante

La schiuma sclerosante
Dott. Alessandro Frullini
Flebologo e chirurgo vascolare. Ha brevettato il Cross Linking Venoso e la Scleroterapia Laser-Assistita LAFOS ed ha ricevuto i premi Platinum Award e Gold Award dell’American College of Phlebology.
Creazione: 9 gen 2020 · Aggiornamento: 21 set 2020
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Chi ha qualche anno di professione alle spalle sa bene quale fosse il percorso dei pazienti affetti da vene varicose solo qualche decennio fa: diagnosi sommaria (a volte solo esame clinico e in pochi casi esame Doppler), trattamento chirurgico standard per ogni paziente in anestesia generale e un post-operatorio doloroso, talvolta pieno di problemi.

Questo significa che, indipendentemente dall’estensione della malattia o dal quadro emodinamico, l’unica terapia possibile doveva essere lo stripping lungo, il più invasivo di tutte le terapie possibili. Tanto per capirci è come se ogni volta che si guastasse l’auto l’unica riparazione possibile fosse il cambio di tutto il motore, senza considerare se si fosse solo allentata una vite o si fosse bruciato tutto il motore: si cambiava tutto e basta!

Chiaramente la flebologia di oggi è qualcosa di diverso, l’introduzione dell’esame eco-color-doppler e le migliori conoscenze permettono al flebologo moderno di adattare il trattamento alle reali esigenze del paziente e quindi di minimizzare l’invasività̀. Inoltre, l’avvento della schiuma sclerosante ha permesso di cambiare radicalmente le possibilità̀ terapeutiche della scleroterapia.

La mia formazione professionale è chirurgica, con quasi 4000 interventi chirurgici venosi ma ormai sono tanti anni che tratto quasi tutti i casi che arrivano alla mia osservazione con la sola schiuma sclerosante. Infatti, questa terapia è in grado di risolvere l’insufficienza venosa ad ogni stadio di malattia e soprattutto può essere eseguita in un comune ambulatorio attrezzato per la flebologia, senza ricorrere alla sala operatoria.

terapia vene varicose

Figura 1: insufficienza venosa superficiale, prima del trattamento.

risultato trattamento vene varicose

Figura 2: paziente dopo il trattamento con schiuma sclerosante.

Per effettuare il trattamento dell’insufficienza venosa con la schiuma sclerosante si utilizza un ecocolordoppler che permette di visualizzare perfettamente (come con un’ecografia) la vena che verrà trattata. Infatti gli strumenti che oggi il flebologo ha a disposizione danno la possibilità di identificare strutture piccolissime, di dimensioni molto inferiori al millimetro.

Una volta identificata la vena si procederà all’iniezione ecoguidata, sarà cioè possibile vedere in tempo reale l’ingresso dell’ago in vena e la distribuzione del farmaco nella stessa. Infatti, si inietta una speciale schiuma sclerosante che è ben visibile all’ecodoppler. Questo permetterà terapie mirate e più efficaci. Subito dopo l’iniezione verrà fatta indossare al paziente una calza elastica che dovrà essere indossata per alcune settimane e sarà molto importante che questo cammini tutti i giorni per almeno un’ora. Le passeggiate frequenti sono infatti il modo più semplice per rendere il trattamento ancora più efficace e sicuro. 

Una terapia di questo tipo permetterà nella stragrande maggioranza di casi di eliminare le varici con pochissime sedute e con un’altissima probabilità di successo. Ovviamente in termini d’invasività si tratta della terapia meno invasiva di tutte quelle disponibili: in alcuni casi il paziente tornerà a lavorare dopo alcune ore e questo dovrebbe far capire bene quanto siamo distanti dal postoperatorio di un intervento chirurgico.

FAQ

  • La scleroterapia si utilizza solo per i capillari?

No, la terapia sclerosante può essere utilizzata in tutti gli ambiti, dai semplici capillari fino all’insufficienza della vena safena. Nei centri che effettuano tutti i trattamenti oggi disponibili solo una minima parte dei casi vengono risolti con l’intervento.

  • La scleroterapia è dolorosa?

il disagio è minimo, nei casi più fortunati si può trattare una safena malata con una sola iniezione. Inoltre i farmaci oggi disponibili per la terapia sclerosante sono praticamente indolori. Chi ha eseguito la scleroterapia negli anni passati e ha un brutto ricordo deve sapere che i vecchi farmaci come le soluzioni iodate (molto dolorose) non vengono più utilizzati. 

  • Come mai mi è stato proposto solo l’intervento chirurgico e non mi sono state prospettate delle alternative meno invasive? 

Ogni medico tratta i propri pazienti secondo il suo giudizio personale ma sarebbe opportuno che chi prende in carico questi pazienti fosse in grado di effettuare diverse tecniche, non una sola. Infatti, avere più tecniche a disposizione permette di offrire al paziente la terapia più adatta al suo caso specifico. 

  • Dopo il trattamento di una vena con la schiuma sclerosante dovrò stare ferma per un po’ di tempo? 

No, è esattamente l’opposto. Dopo ogni terapia sclerosante (soprattutto dopo quelle sulle vene più grandi) è necessario camminare più del solito. I pazienti verranno invitati a camminare per un totale di almeno un’ora al giorno, magari diviso in due o tre passeggiate.

Dott. Antonio Licata
Vicenza, Vicenza
Canova Institute
San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno
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