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Cicatrici post acne, un altro modo di rigenerazione cutanea

Cicatrici post acne, un altro modo di rigenerazione cutanea
Dott.ssa Kovalenko Svitlana
Medico estetico con formazione presso la Scuola Internazionale di Medicina Estetica di Roma. Si occupa di Medicina Interna e Dermoestetica in Italia e all'estero.
Creazione: 12 gen 2023 · Aggiornamento: 12 gen 2023
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L’acne è un’infiammazione cronica dell’unità pilosebacea e può manifestarsi in qualsiasi età. Clinicamente è caratterizzata dalla presenza sulla pelle di punti neri, bianchi, macchie rosse rilevate (papule e pustole), noduli e cisti. Si manifesta in più del 90% dei casi sul viso, in circa del 60% dei casi sul torace e in circa 15% sulla schiena. In circa 15-20% dei pazienti rimangono le cicatrici dopo la risoluzione dell’acne. La Dott.ssa Kovalenko Svitlana ci spiega in questo articolo come prendersi cura del derma affinché i segni dell'acne siano quasi impercettibili.

La cicatrice è un segno che rimane sulla cute dopo un’alterata guarigione della ferita; nel caso dell’acne questa è la conseguenza dell’acne non trattata o trattata in modo non adeguato. Spesso, i trattamenti troppo aggressivi possono peggiorare o essere la causa dell’insorgenza dell’acne nelle persone predisposte. Con il tempo i fisiologici processi di foto e cronoaging peggiorano l’aspetto della cicatrice. Le cicatrici da acne sono un inestetismo che crea un disagio fisico, mentale e sociale alle persone affette.

Quasi il 90% delle cicatrici post acne sono cicatrici atrofiche. Le cicatrici atrofiche possono essere sia superficiali (con profondità non superiore a 2 mm), oppure molto profonde (circa di 4-5 mm). Spesso nello stesso paziente possiamo notare diversi tipi di cicatrici atrofiche (icepick scars, boxcar scars, rolling scars).

Attualmente sono disponibili differenti terapie topiche e sistemiche che sono indirizzate a controllare la risposta infiammatoria. Nonostante questo, tali trattamenti in alcuni casi possono essere inefficaci, poco tollerabili, fastidiosi, scomodi o creare effetti collaterali. Sono state proposte diverse modalità dei trattamenti che riguardano le cicatrici atrofiche post acne come peeling chimico, dermoabrasione, microdermoabrasione, laser e radiofrequenza. Ciascuna di queste metodiche può essere adatta solo ad un determinato tipo di cicatrice.

Ultimamente sono stati proposti trattamenti e tecniche di induzione del collagene abbastanza efficaci, economici, che stimolano i fisiologici processi di rigenerazione in modo naturale e senza tempi di recupero. La pelle è un organo molto complesso che possiede una capacità di rinnovamento naturale. Questa capacità della cute è dovuta alla presenza di vari tipi di cellule staminali all’interno della nostra pelle che permettono di autorigenerarsi e mantengono e riparano i tessuti danneggiati. Questo processo viene controllato dal sistema immunitario locale. Oggi sappiamo che la rigenerazione post infiammatoria dei tessuti è un processo evolutivo e conservativo nel tempo. I fibroblasti in caso di pelle danneggiata hanno ridotta capacità proliferativa ed una scarsa efficacia di sintetizzare e di rimodellare la matrice extracellulare.

Rigenerare la cute consiste nel ripristinare un corretto funzionamento dei componenti strutturali della pelle danneggiata e rafforzare il sistema immunitario locale che sostiene tutti i processi biologici dell’organismo. Per la salute della pelle e dei tessuti sottocutanei sono necessari acido ialuronico, polinucleotidi, aminoacidi, peptidi, antiossidanti, vitamine (per esempio Vit C, A. gruppo B…), minerali (calcio, magnesio, rame, zinco, potassio).

Trattamento acne, prima e dopo
Prima e dopo trattamento acne

L’utilizzo dei vari prodotti iniettivi consente di trarre vantaggi da ogni componente che utilizziamo per affrontare i molteplici effetti creati dalle cicatrici sia sulla cute che sul tessuto sottostante. Le lesioni cutanee visibili nel caso dell’acne determinano a livello molecolare un danno mitocondriale, mutazione del mtDNA, accumulo di altissimi livelli dei ROS.

In base alla modalità di somministrazione delle sostanze bioattive posso modulare e potenziare la risposta della cicatrice. Le cicatrici atrofiche in base all’età, all’etnia, alla gravità dell’acne, del quadro clinico e della morfologia delle lesioni, alle condizioni del paziente possono essere trattate con differenti sostanze bioattive capaci di stimolare i fibroblasti e di equilibrare la matrice extracellulare( ECM) e i suoi componenti. Un piano personalizzato basato sull’utilizzo delle varie tecniche e di prodotti combinati tra di loro permetterà di fornire i risultati desiderati e di lunga durata.

La somministrazione intradermica del farmaco ha un’efficacia maggiore e più veloce rispetto alla somministrazione topica. L’ago piccolissimo e sottilissimo non può creare nessun danno alla cute, ma applicato nella sede delle lesioni esercita il suo massimo effetto. Il dolore è quasi inesistente. L’acido ialuronico è uno dei componenti principali della matrice extracellulare della pelle ed è importantissimo per mantenere l’omeostasi tissutale, normalizzando la migrazione cellulare, la proliferazione e la differenziazione di tutti i componenti cellulari. In caso di cicatrici atrofiche possiamo utilizzare sia l’acido ialuronico cross linkato che libero da solo o in combinazione con altre molecole.

Il filler a base di acido ialuronico monofasico o bifasico viene utilizzato spesso non solo per riempire la cicatrice, ma anche per stimolare la produzione del collagene e dell’elastina. Anche il filler a base di acido ialuronico ibrido (Profhilo è un HA ad alto e a basso peso molecolare) è in grado di corregge le alterazioni strutturali e funzionali della pelle e dei tessuti sottostanti causati dai processi atrofici della cute. Inoltre, la tecnica di somministrazione dei bioattivi con doppio o triplo passaggio permette di curare con successo e sicurezza le cicatrici atrofiche da acne. L’idrossiapatite di calcio è un filler biodegradabile, oltre l’effetto riempitivo, esplica la massima efficacia biostimolante sulle lesioni atrofiche.

L’integrità, l’elasticità, la resistenza e la forza della cute dipendono dalla quantità del collagene tipo I presente nella pelle. Tra i diversi tipi di collagene il più importante e rappresentativo nella cute è il collagene tipo I (circa 80-85 % del contenuto totale), mentre il collagene tipo III solo 15-20%. Perciò il collagene tipo I viene considerato uno dei cardini della rigenerazione cutanea. L’iniezione del collagene equino liofilizzato di tipo I è in grado di stimolare la sintesi del collagene, elastina ed acido ialuronico nella sede di iniezione. Con il collagene eterologo tipo I può essere trattato qualunque tipo di pelle senza creare effetti indesiderati e l’assenza dei tempi di inattività.

In alcuni casi, le cicatrici atrofiche post acne possono essere trattate con mesobotox. Personalmente utilizzo questo trattamento in casi particolari. L’introduzione della tossina botulinica in dosi piccolissime determina il rilassamento delle fibre muscolari a livella del derma, stimolando l’attività dei fibroblasti e abbassando il TGF beta nel derma stesso; riduce la fibrosi, stimola la produzione del collagene e determina una lieve stasi linfatica a livello cutaneo. Il maggior beneficio lo ottengo in pazienti giovani.

Un'altra molecola bioattiva se introdotta a livello dermico è in grado di attivare i mediatori antinfiammatori e stimolare l’idratazione: essa è rappresentata dall’acido succinico. L’acido succinico è in grado di ripristinare il metabolismo cellulare e tissutale e la rigenerazione cellulare, inoltre è un ottimo regolatore della melanogenesi. 

L’acido succinico è un potente antiossidante, stimola la respirazione tissutale e cellulare, regolarizza l’attività dei fibroblasti e cheratinociti, stimola la produzione del collagene e della elastina, neutralizza l’eccesso di radicali liberi. Questi sono alcuni principi attivi che possono curare le cicatrici atrofiche post acne.

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