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Sistemi a luce pulsata ed epilazione

Sistemi a luce pulsata ed epilazione
Dirigente medico presso l'UO di Chirurgia Plastica dell'ospedale Sant'Anna di Como. Integra tecniche chirurgiche e medico estetiche nel trattamento dei disturbi legati ai dismorfismi di viso e corpo.
Creazione: 22 mar 2021 · Aggiornamento: 26 mar 2021
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La luce pulsata è una luce con particolari caratteristiche di energia (non collimata, multipla, incoerente), che permette un ampio range di trattamenti. L’onda elettromagnetica viene fatta passare attraverso un determinato filtro (passabanda) che ci permette di selezionare le lunghezze d’onda che arrivano al tessuto cutaneo ed eliminare le lunghezze d’onda che non sono d’interesse per la medicina estetica.

Si differenzia dai laser che sono luci con una determinata frequenza, quindi monocromatiche, coerenti, cioè con onde in fase e focalizzate.

Quando la luce viene a contatto con una superficie essa può essere:

  • assorbita (ideale per la fototermolisi)
  • riflessa (obbligo di indossare occhiali protettivi)
  • diffusa (tipicamente per ritensionamento cutaneo)

Riflessione e diffusione sostanzialmente significano perdita di energia.

L’assorbimento è l’unico che ha interesse terapeutico. L’assorbimento di luce genera calore (energia termica). Le sostanze colorate che assorbono la luce sono dette cromofori. I principali cromofori della cute sono:

  • melanina
  • emoglobina (ossiemoglobina)
  • acqua

Ogni cromoforo ha un tasso di assorbimento differente che dipende da dalla lunghezza d’onda. È quindi possibile colpire un target od un altro in base allo spettro utilizzato. I cromofori, assorbendo la luce, si scaldano e trasmettono la luce ai tessuti vicini. Si può quindi agire tramite un processo di fototermolisi selettiva, che porta alla distruzione del target.

In base al filtro scelto possono essere selezionate le frequenze più adatte a raggiungere i vasi, o la melanina (epilazioni, macchie), proteggendo allo stesso tempo i fototipi più scuri per evitare effetti collaterali.

Nei trattamenti di epilazione il target da trattare è il follicolo pilifero. La luce deve essere assorbita dalla melanina contenuta nel pelo, che agisce da intermediario per scaldare il follicolo e danneggiarlo. La luce pulsata è più o meno assorbita dalla melanina in base al tipo di filtro, così da poter procedere all’epilazione. Il vantaggio della luce pulsata sul laser è che si diminuisce il tempo necessario grazie alla grandezza dello spot.

differenza laser e luce pulsata

Il follicolo verrà espulso dalla cute come se fosse un piccolo corpo estraneo: questo processo dura approssimativamente due settimane. Il trattamento successivo deve essere programmato 2-6 settimane dopo (in base alla crescita dei peli che dipende da paziente a paziente). Se non si rileva crescita pilifera si deve rimandare a quando il pelo sarà ricresciuto.

Le fasi di crescita del pelo sono molto importanti per determinare il successo del trattamento. La depilazione con mezzi ottici è tanto più efficace quanto più il follicolo è vicino alla superficie cutanea. Questo avviene nella fase di crescita del pelo detta anagen. Il trattamento è scarsamente efficace nella fase di telogen (di allungamento) e inefficace nella fase di quiescenza o catagen.

La fase anagen è diversa a seconda della zona. Le ascelle hanno un tempo di anagen diverso dalla bikini line o cuoio capelluto. Si tratta selettivamente una piccola percentuale di pelo rappresentato dal 25-30% e poi nelle sedute successive 10%.

Sono necessari multipli trattamenti in un intervallo di 4-8 settimane per rimuovere i peli (scuri o neri) dalla maggior parte delle aree, per ottenere risultati a lungo termine. Il risultato medio a lungo termine è di una riduzione tra il 70 e il 90%. Sono necessarie alcune sedute di mantenimento negli anni per i peli residui.

La risposta è individuale e dipende dal tipo di pelo e dai fattori biologici (es. irsutismo su base ormonale) che possono affliggere il pattern di crescita del pelo.

Non possono essere trattati i peli molto biondi o rossi (scarsa possibilità di riuscita), né i peli grigi, anche se per questi il pigmento residuo può essere sufficiente.

Controindicazioni

Le controindicazioni si hanno in particolare a causa dell’utilizzo di alcuni farmaci con azione fotosensibilizzante (tetracicline, naproxene, auranofina (antireumatico), estroprogestinici, clorochina), retinoidi (isotretionina) che possono alterare la normale riparazione tissutale, anticoagulanti (possono provocare maggiori effetti collaterali).

In caso di utilizzo di farmaci incompatibili (sostanze fotosensibilizzanti, anticoagulanti o retinoidi), sospendere la somministrazione tempo prima in modo da ridurne ed eliminarne l’effetto al momento del trattamento.

La recente esposizione solare anche mediante lampade UV può essere una controindicazione, in quanto riduce l’effetto ed accresce la possibilità di effetti collaterali.

Sono controindicazioni le infezioni virali, batteriche o micotiche pregresse od in atto, in particolare in caso di pregresso Herpes simplex (es. labiale ) va eseguita una profilassi antivirale.

Vanno trattati con attenzione i pazienti che possono avere cicatrici ipertrofiche o cheloidi.

Cosa fare prima della seduta

L’area da trattare va depilata al domicilio due giorni prima del trattamento, in modo da giungere in studio con il pelo di alcuni (1-2) millimetri.

Vanno evitati deodoranti, oli, creme idratanti, bagnoschiuma oleosi nell’area da trattare, per almeno una giornata. Il make up va accuratamente rimosso in quanto può interferire con la luce pulsata. Usare un sapone neutro e risciacquare con cura.

Non si deve prendere il sole prima del trattamento.

Si devono sospendere i farmaci già discussi per evitare problematiche.

Cosa fare dopo la seduta

In genere si può avvertire per alcune ore una sensazione moderata di calore. Blandi antalgici (paracetamolo) o semplicemente metodiche locali aiutano a lenire il dolore. Ghiaccio a cicli e acqua termale refrigerata spruzzata sulla zona aiutano altresì a combattere il dolore. Una crema neutra (base) idratante, creme all’ossido di zinco o riepitelizzanti possono essere utilizzate sull’area trattata.

Evitare di prendere il sole sull’area da trattare per almeno un mese, prima, durante e dopo il trattamento. Utilizzare una crema protettiva con schermo 50+ nei giorni prima e dopo il trattamento.

Possibili effetti collaterali

Sebbene raramente, possono verificarsi complicazioni dopo i trattamenti. Il paziente deve essere ben informato prima e seguire scrupolosamente le istruzioni pre- e post- trattamento, per ridurre al minimo la possibilità di queste complicanze.

Vescicole: le aree possono semplicemente essere trattate con crema lenitiva/unguento. È importante non eseguire altri trattamenti fino a completa guarigione per evitare discromie o cicatrici.

Ipopigmentazioni: succede nei pazienti con fototipo scuro e sulle aree trattate dopo esposizione solare e di solito si risolvono spontaneamente con l’esposizione solare.

Iperpigmentazioni: possono essere la conseguenza di una infiammazione. Capitano in pazienti con il fototipo scuro od asiatici, può essere prevenuto proteggendo la pelle dal sole dopo il trattamento e con l’applicazione giornaliera di creme che inibiscano la produzione di melanina per 4 settimane prima del trattamento. Si possono usare creme a base di idrochinone oppure si può usare arbutina, acido azelaico, cogico o stabilizzati di vitamina C. questa procedura è molto raccomandata in pazienti di fototipo IV od asiatici, mentre è solo suggerita per fototipi I e II.

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