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Chirurgia non ablativa e blefaroplastica non chirurgica

Chirurgia non ablativa e blefaroplastica non chirurgica
Chirurgo e responsabile del centro Kairos. Specializzato in Andrologia Chirurgica ed Estetica alla Sapienza di Roma. Ha perfezionato la conoscenza in Medicina e Chirurgia Estetica alla scuola Valet.
Creazione: 4 feb 2019 · Aggiornamento: 16 mar 2020
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La chirurgia non ablativa è una tecnica medica per molti aspetti rivoluzionaria che è nata in Italia da una geniale idea del compianto Prof. Giorgio Fippi. 

L’innovazione di questa metodica consiste nell’effettuare piccoli interventi di chirurgia dermatologica senza incidere il tessuto e senza provocare sanguinamento, quindi con una ripresa post-operatoria molto più veloce e la possibilità di eseguire i trattamenti direttamente in ambulatorio in anestesia locale e/o topica.

La chirurgia non ablativa si avvale di un unico strumento per molti aspetti molto simile ad un radiobisturi la cui punta è un ago monouso. Il capostipite di questo strumento è stato il famoso PLEXR, a cui hanno fatto seguito altri 

Quando la punta dell’ago si avvicina all’epidermide (il contatto diretto con la cute non avviene mai) si genera un arco voltaico che “sublima” lo strato superficiale della cute composto da cheratinociti, ovvero cellule squamose che hanno ormai perso il proprio nucleo e che sono quindi destinate alla naturale eliminazione.

Il risultato di questo fenomeno è una piccola crosticina sulla cute grande come una punta di spillo.

L’utilizzo estetico di questo fenomeno si basa da una parte sulla capacità di rimuovere le piccole lesioni superficiali (nei, angiomi rubino, condilomi accuminati, fibromi penduli, ecc. ecc.), dall’altra si sfrutta la capacità di retrazione della cute tra due punti che hanno subito il processo di sublimazione.

Quest’ultimo meccanismo è quello che dà i risultati più sorprendenti. In pratica se si effettuano due micro-sublimazioni vicine lasciando integro una piccola parte di tessuto, assisteremo ad un avvicinamento dei due punti tra loro. Si otterrà in pratica un micro lifting della cute.

Questo meccanismo, inizialmente è stato trattato per le piccole rugosità, successivamente ha trovato notevole impiego anche nelle piccole lassità cutanee del volto e del collo. Fino a raggiungere risultati veramente strabilianti sulle palpebre. Meritandosi il titolo di “blefaroplastica non chirurgica”.

In sintesi potremo andare a trattare:

  • Cicatrici da acne
  • Condilomi
  • Angiomi rubino
  • Nei superficiali
  • Emangiomi
  • Cicatrici
  • Cheloidi
  • Fibromi
  • Xantelasmi
  • Macchie cutanee
  • Cisti sebacee
chirurgia non ablativa viso

Inoltre è possibile effettuare:

  • Rimozione delle piccole rugosità delle labbra e del contorno occhi
  • Rimozione delle piccole rugosità della fronte
  • Lifting del collo
  • Blefaroplastica non chirurgica

Simili trattamenti non hanno particolari controindicazioni. È tuttavia preferibile lavorare su una cute sana, non infiammata. Non ci sono controindicazioni in gravidanza in quanto trattasi di un trattamento topico.

È inoltre opportuno sottoporsi a simili trattamenti in periodi di minor esposizione solare. 

Il post-operatorio può essere caratterizzato da un leggero rossore, formazione di piccole crosticine, e lieve tumefazione. Effetti questi che tendono a scomparire in pochi giorni senza lasciare nessun segno.

Il paziente nei giorni successivi all’intervento dovrà attenersi alle indicazioni del medico: disinfettare il sito di trattamento e avvalersi di eventuali presidi farmacologici che verranno prescritti.

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