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La rimozione dei tatuaggi

La rimozione dei tatuaggi
Medico Chirurgo con formazione specifica come medico di Medicina Generale (MMG) e con Master Universitario di Secondo Livello in Medicina Estetica.
Creazione: 14 ott 2020 · Aggiornamento: 14 ott 2020
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Il “Tattoo “ è vera arte sulla pelle e negli ultimi anni la tatuazione ha riscontrato una crescita esponenziale in tutto il mondo e anche in Italia.

Nella realizzazione di un tatuaggio, l’inchiostro colorato viene iniettato nello strato superiore della pelle in modo da formare disegni, lettere e simboli, che la maestria del tatuatore, trasforma in capolavori unici, però al contempo bisogna essere consapevoli che si è sottoposti ad una procedura di inserimento sottocutaneo di una sostanza chimica, per la cui eventuale rimozione ci si dovrà rivolgere ad un medico specializzato nell’utilizzo dei Laser specifici.

Cosa comporta effettuare il “détatouge”?

In passato, la rimozione dei tatuaggi era dolorosa e rischiosa, in quanto si utilizzavano delle tecniche invasive che spesso lasciavano delle cicatrici. Tra esse, la dermoabrasione, la rimozione con acido tricloroacetico (TCA) che permetteva di raggiungere gli strati in cui risiede l’inchiostro, mentre la criochirurgia è ancora usata per la rimozione dei tatuaggi più estesi. Con i moderni Laser a disposizione, oggi la rimozione dei tatuaggi è più semplice e sicura in quanto essi circoscrivono l’effetto termico al solo pigmento da colpire, salvaguardando i tessuti circostanti e al contempo frantumando i granuli di pigmento dell’inchiostro in piccole particelle che vengono poi assorbite e digerite dai macrofagi (le nostre cellule spazzine).

Quali sono le differenze fra Laser -Q- Switched e Pico-Laser?

Il laser Q-Switched è oggi il più utilizzato nella rimozione dei tatuaggi ed universalmente riconosciuto in termini di efficacia e sicurezza. Questa tipologia di laser sfrutta il principio della fototermolisi selettiva, che ha la prerogativa di indirizzarsi solo sul pigmento del tatuaggio, senza irradiare il suo calore al tessuto cutaneo circostante. Si possono utilizzare diverse lunghezze d’onda in base ai vari colori di cui può essere composto il tatuaggio.

Selvazzano Dentro, Padova

Come funziona?

Le cellule pigmentate, vengono colpite dal raggio laser e distrutte, per poi essere riassorbite dall’organismo lasciando intatta la cute sovrastante. Le particelle di inchiostro rimosso, vengono catturate dai macrofagi e saranno espulse dal sistema linfatico.

Il Pico-Laser invece?

Gli impulsi inviati dal laser a picosecondi hanno una durata inferiore al trilionesimo di secondo che permette di frammentare i pigmenti colorati. L’azione che esercita è foto-acustica, quindi non foto-termica come nei laser tradizionali, che è invece potenzialmente dannosa per la pelle. A differenza del Laser Q-Switched, però, gli impulsi inviati sono circa 100 volte più brevi quindi si ha una polverizzazione del pigmento in microparticelle più facilmente aggredibili da parte del sistema macrofagico e linfatico. Il vantaggio dell’utilizzo di questo Laser, è quello di poter rimuovere una vasta varietà di colori di inchiostri e di poter agire in tutte le aree del corpo.

rimozione tatuaggio laser

Quante sedute si necessitano?

Dopo aver accertato che il tatuaggio non sia stato eseguito di recente e che sia removibile, si procederà con le sedute ma prevedere quante ne necessiteranno, dipende da molte variabili.

Ad esempio, rimuovere un tatuaggio di vecchia data richiede meno tempo rispetto a uno recente o colorato, mentre la difficoltà di rimozione dipende dalle dimensioni del tattuaggio, dalla profondità che ha raggiunto l’ago e dai colori impiegati. I colori più complicati da eliminare sono il bianco, il giallo e il rosso, nonché i disegni pieni e più complessi. Alcuni pigmenti come il verde, il giallo e il bianco o come i pigmenti fluorescenti, sono più complicati da eliminare perché possiedono uno spettro di assorbimento che si trova al di fuori della soglia di emissione di quelli disponibili nel laser. La durata di ogni sessione varia a seconda dell’estensione della zona che si deve trattare. Prima di iniziare il trattamento, bisogna sempre disinfettare la parte ed applicare una crema anestetizzante.

Cosa è assolutamente importante sapere?

Bisogna evitare di esporsi alla luce solare (sia naturale che artificiale) prima di iniziare un trattamento di rimozione di un tatuaggio, durante tutto il periodo di durata del trattamento e anche per i 15 giorni che lo seguono. Inoltre, non si devono assumere farmaci fotosensibilizzanti nelle giornate precedenti al trattamento.

Al termine della sessione potrebbero comparire croste o arrossamenti, che scompariranno nei giorni successivi (da 3 a 10), rendeno visibile lo sbiancamento del tattoo. Dopo la seduta si deve evitare il contatto della zona trattata con l’acqua per almeno 72 ore e se necessario, si possono applicare creme emollienti e/o antibiotiche fino alla totale guarigione della zona trattata.

Da tenere sempre presente che una volta terminato il trattamento di rimozione di un tatuaggio si potrebbe osservare un’effetto chiamato “tatuaggio fantasma”, cioè la comparsa di un alone in corrispondenza dell’area in cui si trovava il tattoo: si tratta di una possibilità fisiologica, non rappresenta il fallimento della procedura. Questo effetto potrebbe comparire solo per alcuni mesi o potrebbe durare per tutta la vita, ma nella maggioranza dei casi regredisce con il passare del tempo.

Che ruolo ha il paziente?

Prima regola: mettevi in testa che almeno all'inizio il tatuaggio va trattato come una vera e propria ferita e come tale va curata. Sappiate che se ne trascurate la cura, potreste addirittura compromettere la riuscita finale del tatuaggio stesso.

Pertanto non è solamente il duo operatore e dispositivo laser a fare la differenza. Anche il paziente ha un ruolo fondamentale in questo processo, in particolare per quanto riguarda i periodi pre e post-trattamento.

Dopo la rimozione, evitare la piscina, le saune e l’esposizione al sole, almeno fino a completa guarigione. Per velocizzare la guarigione e per rendere al meglio il risultato si consiglia, in tutti i casi, di mantenere sempre la buona idratazione della pelle applicando 1 o 2 volte al giorno creme idratanti di qualità.

Dopo qualche settimana (in genere da 4 a 6) si potrà eseguire una nuova sessione di rimozione laser. In genere grazie alle nuove tecnologie in uso, è possibile ottenere un risultato soddisfacente già dopo 5 o 6 sessioni. A seconda della dimensione e del colore, la procedura potrebbe richiedere un numero maggiore di sedute.

A chi rivolgersi e cosa chiedere?

L’invito è quello di affidarsi sempre solo a studi di tatuatori accreditati e con personale preparato, che possano fornire tutti i requisiti di sicurezza igienico-sanitari sia dell’ambiente che delle procedure, per scongiurare i rischi di cui sopra, nonché di allergie, infezioni, Epatite B, Epatite C, Tetano e Virus HIV.

Si consiglia inoltre di prendere informazioni precise sulla natura degli inchiostri utilizzati, richiedendo il certificato o la scheda tecnica dei coloranti usati per il tatuaggio, che tornerà molto utile anche al medico, qualora dovrà provvedere a rimuoverlo.

In ogni caso è sconsigliato rimuovere un tattoo, prima di tre mesi dalla sua realizzazione, causa possibile viraggio di colore che non è ancora ben stabilizzato nel derma.

È proprio il caso di dire…..che le meraviglie dei tatuaggi……comportano gioie e dolori!

Studio Medico Dottoressa Nadejda Caciulina

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