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2 posts · Riassunto dell'esperienza:

Un desiderio divenuto realtà.

Vale la pena
Costo approssimativo: 5.000 €

Riguardo al Dottore

Dott. Nicola Campitiello
3 sedi di Napoli, Salerno...
Punteggio:
Come ho già scritto nel racconto della mia esperienza: un ragazzone dalle mani’oro.
21 set 2018 · Aggiornamento: 5 ott 2023

Un desiderio divenuto realtà..

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Ragazze, salve a tutte, vi scrivo a distanza di 6 mesi dall’intervento, mi sono operata il 14 aprile scorso, ma chi ha risposto alle mie domande lo sa benissimo. Avevo una paura incredibile, per l’anestesia totale, per il fatto che assumessi THC, per l’intervento in sé, insomma un po’ per tutto. Passai i 5 giorni prima dell’intervento senza fumare, comprai dell’erba light legale, quella che sta spopolando ultimamente e la notte prima chiusi gli occhi si e no per 2 ore, nonostante l’incontro del pomeriggio con il mio chirurgo che mi aveva trasmesso una fiducia incredibile. La mattina dell’intervento, partì da Salerno ed alle 8 in punto mi trovavo già a Caserta, alla Clinica Iatropolis, fantastica, una struttura nuova, pulitissima, silenziosa, personale qualificatissimo, vitale, allegro, disponibile. Cominciai a compilare tutte quelle scartoffie, tra cui richiesti dati personali e firma del consenso informato. Dopo, mi accompagnarono nella mia stanza. Avevo una stanza tutta per me, quasi come fossi in hotel, dove i miei genitori potevano aspettare nel mentre dell’intervento. Neanche il tempo di spogliarmi e indossare il pigiama, rigorosamente con l’apertura sul davanti, che arrivò l’infermiera, dolcissima, la quale mi face indossare delle buste ai piedi e mi invitò a togliere il piercing all’ombelico. Mi accompagnò in sala operatoria, dov’era il mio chirurgo che si stava preparando all’intervento. Ci salutammo e facemmo due chiacchiere per smorzare un po’ la tensione che avanzava sempre di più. Conobbi lì per lì l’anestesista, fantastico, rassicurante e simpatico. Non ricordo il nome in verità, ma rimasi colpita da una sua battuta; dopo aver parlato, aver visto le mie analisi, aver appurato la mia abitudine di assumere THC, passata circa una mezz’ora gli dissi: “Dottore, sicuro che mi sveglierò?” Una domanda stupida, ma in quel momento era la sola cosa a cui pensavo e che mi terrorizzava di più. E lui con tutto il savoir faire e tutta la nonchalance possibile mi rispose scherzosamente: “Signorì, se lei non si sveglia, a me il mutuo chi lo paga?” E ridemmo insieme per qualche minuto. Finalmente arrivò il momento, il mio chirurgo cominciò a fare dei segni con un pennarello blu sul mio petto, tante linee e tratteggiamenti vari. Sentivo solo l’umido della punta del pennarello e pensavo “calma, adesso è arrivata veramente l’ora, l’hai voluto tanto, ora coraggio”. Mi fecero stendere su una barella e l’anestesista cominciò a maneggiare i suoi arnesi, preparò un lavaggio e cominciò l’iniezione. Dopo qualche minuto mi chiese se cominciassi ad avvertire stanchezza, sonno, ma ragazze zero, niente; così prese una di quelle mascherine con attaccata una pompetta nera. Non so cosa fosse, ricordo che ero sveglissima, ma dopo aver aspirato profondamente due volte da quella mascherina, caddi in un sonno profondissimo che non ricordo nemmeno quando e come è successo. Mi operarono alle 9 e mezza del mattino ed uscì dalla sala operatoria alle 11 e mezza. Mi ricordo che appena mi svegliarono ero ancora in sala operatoria e non mi volevo svegliare per niente, come al solito, addirittura mi volevo girare di lato e assumere la posizione la quale dormo di solito, ma ovviamente non potevo. Arrivai nella mia stanza sveglia, dove c’erano ad aspettarmi i miei genitori ed il mio fidanzato, li vidi e poco dopo mi riaddormentai. Mi risvegliai definitivamente verso le 14 e dovevo fare la pipì così mia madre chiamò l’infermiera per chiedere se comunque potevo alzarmi ed insieme all’infermiera arrivò l’anestesista per accertarsi del mio stato di coscienza, mi aiutarono ad alzarmi dal letto e l’anestesista mi chiese se avessi freddo o giramenti di testa, ma ragazze io stavo benissimo sinceramente, solo un po’ intontita, così preferì alzarmi e fare la pipì da sola senza l’ausilio del “pappagallo”. Dopo circa una mezz’oretta decisi che mi sentivo bene a tal punto da riuscire già a tornare a casa. (Vi ricordo che comunque la reazione al risveglio dell’anestesia è soggettiva, infatti, c’era una ragazza che si era sottoposta all’intervento nel mio stesso momento, nella stessa clinica, ma con un chirurgo diverso e la sua reazione al risveglio fu piuttosto traumatica, aveva tanto freddo e qualche decimo di febbre, sentì dire dalle infermiere che doveva restare lì in clinica per la notte in modo da tenerla sotto controllo.) Il viaggio per me fu un po’ brutto per via delle buche e dei dossi in strada, solo per quello, facevano un po’ dolore. Tornai a casa e il sabato dell’operazione passò in fretta e senza alcun tipo di dolore o problema, solo un piccolo e normale fastidio. Questo perché ero ancora sotto effetto dell’anestesia. Il giorno dopo l’intervento, risveglio normale, ma ebbi un notevole peggioramento dei dolori durante la giornata. Il mio chirurgo mi aveva prescritto la Tachipirina 1000 da prendere ogni volta che avevo dolore forte, non più di due volte al giorno, un antibiotico da prendere mattina e sera per cinque giorni ed una specie di integratore alle erbe per gli ematomi da prendere per un mese intero mattina e sera. Ragazze sinceramente la Tachipirina non aveva alcun effetto su di me e per i primi cinque giorni ho fatto un abuso spropositato di Oki, a volte ne prendevo anche 3 o 4 al giorno, cosa sbagliatissima, ma era l’unico modo per alleviare il dolore. Al mio chirurgo l’ho confessato dopo mooolto tempo per evitare ramanzine (ed aveva pure ragione). Comunque i primi cinque o sei giorni sono stata parecchio addolorata, un seno mi faceva male più dell’altro, non riuscivo a dormire perché io sono abituata a dormire a pancia in giù, cosa impossibile da fare, non riuscivo neanche ad abbassare o ad alzare le mutandine. Ho avuto bisogno di qualcuno che mi aiutasse costantemente ad alzarmi dal letto perché da sola era impossibile, mi dovevano mettere le braccia e le mani dietro la schiena e sollevarmi piano piano con tutto il busto senza che io mi potessi sforzare un minimo, altrimenti sarebbero saltati i punti ancora troppo freschi, MAI sollevare la paziente dalle braccia, sempre mani dietro la schiena. La prima visita post-operatoria dopo sei giorni esatti, quando già mi sentivo meglio, quando i dolori cominciano a diminuire, solo il tratto di strada da casa mia allo studio del mio chirurgo mi faceva sentire dolori, sempre per via delle strade dissestate e i vari dossi. Quando entrai in ambulatorio, non vedevo l’ora di vederle per la prima volta, ero curiosissima di vedere se erano come volevo io. La prima volta che le vidi in realtà rimasi un po’ stranita, le vedevo giganti, immobili, troppo finte, ma il dottore mi rassicurò dicendo che era del tutto normale, era soltanto gonfiore. La seconda visita, dopo 12 giorni dall’intervento, andai a togliere i punti e feci notare al dottore che mi erano usciti dei piccoli ematomi sotto entrambi i seni, ai lati, ma anche questo era normalissimo. Ho portato il reggiseno e la fascia post-operazione per un mese ed ho potuto fare la doccia solo dopo che mi erano stati tolti i punti. Sono riuscita ad alzarmi da sola dopo 10 giorni dall’intervento, quando sarà anche sparito il fastidio dei dossi per strada e, solo adesso, dopo 6 mesi, riesco a dormire di nuovo a pancia in giù, anche se non del tutto. Sono stata operata con tecnica dual-palne e sono passata da una prima a una terza abbondante. Avendo un seno abbastanza tuberoso, il dottore mi ha operato dall’areola e la cicatrice oggi è quasi sparita. Mi sono operata ad aprile e a fine maggio sono anche potuta andare al mare. Ovviamente bisogna fare una visita di controllo ogni paio di mesi, l’ultima l’ho fatta 2 settimane fa, ora andrò prima di Natale. Comunque raccomando a tutte il mio chirurgo estetico, il Dottor Nicola Campitiello di Pagani (SA), un giovane 35enne nel pieno della sua carriera, un professionista sicuro di sé, con la voglia, la passione per la sua professione. Un ragazzone dalle grandi mani d’oro; da quello studio entri come sei ed esci come vuoi. Ad oggi mi sento diversa, mi sento bene, sono felice e posso dire che lo rifarei. Ragazze spero per tutte in un epilogo come il mio, apparte qualche dolorino e spero che la mia storia sia servita a qualcuna per informazione, per un po’ di coraggio in più o per qualche sicurezza in più e abbraccio ognuna di voi. Carolina :)

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Commenti (12)

Che racconto dettagliato!! Grazie :) anch'io ho il terrore dell' anestesia ma sono piatta come una bambina... dopo quanto tempo hai ripreso il lavoro? E che tipo di lavoro fai?
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Dopo 10 - 15 giorni vita normale, faccio un lavoro d’ufficio io, però comunque il primo mese è bene che tu guidi l’auto il meno possibile e non trasporti pesi di nessun tipo. Palestra dopo un mese :)
Ho cercato di trasmettere quanto più possibile qualcosa, mi fa piacere esserci riuscita, vai tranquilla, se il chirurgo è bravo, sono bravi di conseguenza i suoi collaboratori, non corri alcun tipo di rischio!
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E siamo anche coetanee vedo che hai 26 anni, io 24.. quando mi sono operata, ne avevo ancora 23 :)
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Hai fatto un round block? Anche io ho un seno leggermente tuberoso,la questione della "forma" mi assilla molto di più di quella del volume. La situazione sembra davvero molto simile perciò vorrei sapere di più.
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No tesoro, in verità non sapevo nemmeno cosa fosse finché non mi hai fatto la domanda, poi ho visto su internet :D
Comunque no assolutamente, ho fatto una mastoplastica additiva dual-plane, quindi solo inserimento della protesi. Se sono piccole non credo ci sia bisogno, la protesi le solleverà, sempre se, come dici, la tua situazione è simile alla mia. Non credo ci sia per niente bisogno, poi ovviamente parlo nella mia ignoranza! Un bacio.
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Se sei curiosa, nella mia esperienza io ho postato delle foto, ancora non ho fatto l'op.
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Scusa Alessandra dove hai postato le foto? Non le trovo
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Nella mia esperienza, basta andare sul mio profilo e poi sulla mia esperienza.
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ahhh sono proprio stordita! pensavo dicessi in questa pagina. quando pensi di fare l'operazione?
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Intorno a Febbraio. In modo da essere sicuramente pronta per l'estate.
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Estate in grande stile allora! ;-)
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Ciao Carolina, benvenuta su Guidaestetica! Grazie per aver condiviso i dettagli della tua esperienza. Che taglia di seno sei riuscita ad ottenere? Da quanto partivi? Se ti va puoi condividere la tua storia anche qui https://forum.guidaestetica.it/mastoplastica-additiva/confrontiamo-i-risultati-2986
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21 set 2018 · Aggiornamento: 5 ott 2023

Un desiderio divenuto realtà.

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Ragazze, salve a tutte, vi scrivo a distanza di 6 mesi dall’intervento, mi sono operata il 14 aprile scorso, ma chi ha risposto alle mie domande lo sa benissimo. Avevo una paura incredibile, per l’anestesia totale, per il fatto che assumessi THC, per l’intervento in sé, insomma un po’ per tutto. Passai i 5 giorni prima dell’intervento senza fumare, comprai dell’erba light legale, quella che sta spopolando ultimamente e la notte prima chiusi gli occhi si e no per 2 ore, nonostante l’incontro del pomeriggio con il mio chirurgo che mi aveva trasmesso una fiducia incredibile. La mattina dell’intervento, partì da Salerno ed alle 8 in punto mi trovavo già a Caserta, alla Clinica Iatropolis, fantastica, una struttura nuova, pulitissima, silenziosa, personale qualificatissimo, vitale, allegro, disponibile. Cominciai a compilare tutte quelle scartoffie, tra cui richiesti dati personali e firma del consenso informato. Dopo, mi accompagnarono nella mia stanza. Avevo una stanza tutta per me, quasi come fossi in hotel, dove i miei genitori potevano aspettare nel mentre dell’intervento. Neanche il tempo di spogliarmi e indossare il pigiama, rigorosamente con l’apertura sul davanti, che arrivò l’infermiera, dolcissima, la quale mi face indossare delle buste ai piedi e mi invitò a togliere il piercing all’ombelico. Mi accompagnò in sala operatoria, dov’era il mio chirurgo che si stava preparando all’intervento. Ci salutammo e facemmo due chiacchiere per smorzare un po’ la tensione che avanzava sempre di più. Conobbi lì per lì l’anestesista, fantastico, rassicurante e simpatico. Non ricordo il nome in verità, ma rimasi colpita da una sua battuta; dopo aver parlato, aver visto le mie analisi, aver appurato la mia abitudine di assumere THC, passata circa una mezz’ora gli dissi: “Dottore, sicuro che mi sveglierò?” Una domanda stupida, ma in quel momento era la sola cosa a cui pensavo e che mi terrorizzava di più. E lui con tutto il savoir faire e tutta la nonchalance possibile mi rispose scherzosamente: “Signorì, se lei non si sveglia, a me il mutuo chi lo paga?” E ridemmo insieme per qualche minuto. Finalmente arrivò il momento, il mio chirurgo cominciò a fare dei segni con un pennarello blu sul mio petto, tante linee e tratteggiamenti vari. Sentivo solo l’umido della punta del pennarello e pensavo “calma, adesso è arrivata veramente l’ora, l’hai voluto tanto, ora coraggio”. Mi fecero stendere su una barella e l’anestesista cominciò a maneggiare i suoi arnesi, preparò un lavaggio e cominciò l’iniezione. Dopo qualche minuto mi chiese se cominciassi ad avvertire stanchezza, sonno, ma ragazze zero, niente; così prese una di quelle mascherine con attaccata una pompetta nera. Non so cosa fosse, ricordo che ero sveglissima, ma dopo aver aspirato profondamente due volte da quella mascherina, caddi in un sonno profondissimo che non ricordo nemmeno quando e come è successo. Mi operarono alle 9 e mezza del mattino ed uscì dalla sala operatoria alle 11 e mezza. Mi ricordo che appena mi svegliarono ero ancora in sala operatoria e non mi volevo svegliare per niente, come al solito, addirittura mi volevo girare di lato e assumere la posizione la quale dormo di solito, ma ovviamente non potevo. Arrivai nella mia stanza sveglia, dove c’erano ad aspettarmi i miei genitori ed il mio fidanzato, li vidi e poco dopo mi riaddormentai. Mi risvegliai definitivamente verso le 14 e dovevo fare la pipì così mia madre chiamò l’infermiera per chiedere se comunque potevo alzarmi ed insieme all’infermiera arrivò l’anestesista per accertarsi del mio stato di coscienza, mi aiutarono ad alzarmi dal letto e l’anestesista mi chiese se avessi freddo o giramenti di testa, ma ragazze io stavo benissimo sinceramente, solo un po’ intontita, così preferì alzarmi e fare la pipì da sola senza l’ausilio del “pappagallo”. Dopo circa una mezz’oretta decisi che mi sentivo bene a tal punto da riuscire già a tornare a casa. (Vi ricordo che comunque la reazione al risveglio dell’anestesia è soggettiva, infatti, c’era una ragazza che si era sottoposta all’intervento nel mio stesso momento, nella stessa clinica, ma con un chirurgo diverso e la sua reazione al risveglio fu piuttosto traumatica, aveva tanto freddo e qualche decimo di febbre, sentì dire dalle infermiere che doveva restare lì in clinica per la notte in modo da tenerla sotto controllo.) Il viaggio per me fu un po’ brutto per via delle buche e dei dossi in strada, solo per quello, facevano un po’ dolore. Tornai a casa e il sabato dell’operazione passò in fretta e senza alcun tipo di dolore o problema, solo un piccolo e normale fastidio. Questo perché ero ancora sotto effetto dell’anestesia. Il giorno dopo l’intervento, risveglio normale, ma ebbi un notevole peggioramento dei dolori durante la giornata. Il mio chirurgo mi aveva prescritto la Tachipirina 1000 da prendere ogni volta che avevo dolore forte, non più di due volte al giorno, un antibiotico da prendere mattina e sera per cinque giorni ed una specie di integratore alle erbe per gli ematomi da prendere per un mese intero mattina e sera. Ragazze sinceramente la Tachipirina non aveva alcun effetto su di me e per i primi cinque giorni ho fatto un abuso spropositato di Oki, a volte ne prendevo anche 3 o 4 al giorno, cosa sbagliatissima, ma era l’unico modo per alleviare il dolore. Al mio chirurgo l’ho confessato dopo mooolto tempo per evitare ramanzine (ed aveva pure ragione). Comunque i primi cinque o sei giorni sono stata parecchio addolorata, un seno mi faceva male più dell’altro, non riuscivo a dormire perché io sono abituata a dormire a pancia in giù, cosa impossibile da fare, non riuscivo neanche ad abbassare o ad alzare le mutandine. Ho avuto bisogno di qualcuno che mi aiutasse costantemente ad alzarmi dal letto perché da sola era impossibile, mi dovevano mettere le braccia e le mani dietro la schiena e sollevarmi piano piano con tutto il busto senza che io mi potessi sforzare un minimo, altrimenti sarebbero saltati i punti ancora troppo freschi, MAI sollevare la paziente dalle braccia, sempre mani dietro la schiena. La prima visita post-operatoria dopo sei giorni esatti, quando già mi sentivo meglio, quando i dolori cominciano a diminuire, solo il tratto di strada da casa mia allo studio del mio chirurgo mi faceva sentire dolori, sempre per via delle strade dissestate e i vari dossi. Quando entrai in ambulatorio, non vedevo l’ora di vederle per la prima volta, ero curiosissima di vedere se erano come volevo io. La prima volta che le vidi in realtà rimasi un po’ stranita, le vedevo giganti, immobili, troppo finte, ma il dottore mi rassicurò dicendo che era del tutto normale, era soltanto gonfiore. La seconda visita, dopo 12 giorni dall’intervento, andai a togliere i punti e feci notare al dottore che mi erano usciti dei piccoli ematomi sotto entrambi i seni, ai lati, ma anche questo era normalissimo. Ho portato il reggiseno e la fascia post-operazione per un mese ed ho potuto fare la doccia solo dopo che mi erano stati tolti i punti. Sono riuscita ad alzarmi da sola dopo 10 giorni dall’intervento, quando sarà anche sparito il fastidio dei dossi per strada e, solo adesso, dopo 6 mesi, riesco a dormire di nuovo a pancia in giù, anche se non del tutto. Sono stata operata con tecnica dual-palne e sono passata da una prima a una terza abbondante. Avendo un seno abbastanza tuberoso, il dottore mi ha operato dall’areola e la cicatrice oggi è quasi sparita. Mi sono operata ad aprile e a fine maggio sono anche potuta andare al mare. Ovviamente bisogna fare una visita di controllo ogni paio di mesi, l’ultima l’ho fatta 2 settimane fa, ora andrò prima di Natale. Comunque raccomando a tutte il mio chirurgo estetico, il Dottor Nicola Campitiello di Pagani (SA), un giovane 35enne nel pieno della sua carriera, un professionista sicuro di sé, con la voglia, la passione per la sua professione. Un ragazzone dalle grandi mani d’oro; da quello studio entri come sei ed esci come vuoi. Ad oggi mi sento diversa, mi sento bene, sono felice e posso dire che lo rifarei. Ragazze spero per tutte in un epilogo come il mio, apparte qualche dolorino e spero che la mia storia sia servita a qualcuna per informazione, per un po’ di coraggio in più o per qualche sicurezza in più e abbraccio ognuna di voi. Carolina :)

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Vi allego un’altra foto, questa risale a sei giorni dopo l’intervento.
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Quanti cc hai messo?
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La foto che ho pubblicato del prima e dopo risale a 2 o 3 mesi dopo l’operazione. Ora non ricordo con precisione, più o meno 340cc.
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E adesso come sono le cicatrici? Poi mi chiedevo... riesci a sentirle tue? Ho paura di non riuscire ad abituarmi.. sai partendo da una prima scarsa è come non averle mai avute ahahaha
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Ahaha..stess o mio pensiero, io nn so cosa vuol dire averle..so cosa vuol.dire avere un reggiseno imbottito quello si :D
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