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Un ritocchino per favore

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Dott. Alfio Scalisi - 4 Spa Medical Clinic
Chirurgo plastico ed estetico. È stato vice primario dell'Unità di Chirurgia Maxillo-facciale e responsabile del reparto di Microchirurgia del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania per 10 anni.
Creazione: 15 lug 2016 · Aggiornamento: 24 nov 2020
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Filler, botulino, PRP, radiofrequenza, biostimolazione. In cosa si differenziano uno dall’altro? Lo scopriamo insieme al Dott. Alfio Scalisi, specialista in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva ed esperto in trattamenti antiaging.

Filler

Uno dei trattamenti più in auge del momento. Esistono quelli a base di acido ialuronico e quelli a base di idrossiapatite. Qual'è la differenza tra questi due prodotti? (Per favore includa non solo dettagli dal punto di vista dei materiali, ma anche in termini di risultati, durata e zone di iniezione). Entrambi sono chiaramente biocompatibili, si sceglie in base al risultato che si vuole ottenere e alla regione corporea da trattare. Facendo un esempio, se dovessi trattare delle rughe profonde preferirei utilizzare l’idrossiapatite, stessa cosa se, l’area da trattare è la regione mandibolare; al contrario se dovessi ritoccare delle rughe non molto profonde, oppure un semplice filler labbra utilizzerei l’acido ialuronico. Continuando sull’acido ialuronico, la sua durata va dai 3 ai 6 mesi, dona un effetto più morbido e più volte viene ripetuto, più il risultato tende ad allungarsi nel tempo. Il filler di idrossiapatite dura molto di più, si parla di circa 2 anni, è necessaria una particolare attenzione nel suo utilizzo poichè non può essere corretto in caso di errore come l’ acido ialuronico.

Botulino

Un altro trattamento, sempre di tipo iniettivo e che non teme confronti con l’acido ialuronico dal punto di vista della fama è la tossina botulinica. Sia i filler che il botox hanno un’azione antirughe, ma in cosa si differenziano precisamente? La tossina botulinica agisce sulla placca motrice tramite un meccanismo di chemodenervazione, in parole semplici, impedisce la contrazione del muscolo che causa la ruga. Il suo utilizzo principale è sulla fronte, in questo modo l’aspetto sarà quello di una fronte ‘stirata’; di contro è da tener presente che se i solchi sono molto profondi il botox da solo non è sufficiente. In questi casi si utilizza una tecnica combinata botox e acido ialuronico.

PRP

Un’altra opzione efficace per chi è alla ricerca di un metodo antiaging è il PRP, o gel piastrinico, ma forse si tratta di una tecnica meno conosciuta in confronto alle precedenti. Quali sono le sue caratteristiche distintive rispetto ai filler o al botox e in cosa si contraddistingue? Nel caso specifico ci riferiamo ad un trattamento che pone come obiettivo quello di stimolare il naturale ringiovanimento del tessuto trattato; il vantaggio è quello di avere un prodotto totalmente autologo. I fattori di crescita presenti già nel sangue vengono concentrati nell’ area da trattare, di contro il risultato non sarà immediato.

Biostimolazione

A tal proposito il metodo da voi utilizzato si chiama GPS, di cosa si tratta esattamente?

Concludiamo questo excursus tra i trattamenti iniettivi anti età con la biostimolazione. Di cosa si tratta precisamente e soprattutto ci aiuti a capire se è un trattamento che mira a ridurre le rughe già presenti o se serve a prevenire la loro formazione. Questo tipo di trattamento consiste in microiniezioni di soluzioni a base di acido ialuronico, in questo caso però non si mira solo al risultato istantaneo e tangibile come nel riempimento dei solchi, ma si sposta verso un fine terapeutico sui tessuti, prevenendo l’ invecchiamento, neutralizzando radicali liberi e proteggendo fibroblasti e tessuto connettivo.

Radiofrequenza

Passiamo ora a un altro protocollo antiaging che incuriosisce spesso le nostre lettrici: la radiofrequenza. Perché a volte si parla di radiofrequenza esterna e a volte di radiofrequenza intradermica? Si basa sulla capacità delle onde radio di generare calore; lo shock termico controllato stimola il fibroblasto a produrre collagene, stimola la microcircolazione aumentando l’ossigeno ai tessuti e riducendo la ritenzione idrica così da conferire un aspetto più giovane e fresco del volto. La tecnologia a radiofrequenza intradermica permette di operare direttamente al di sotto della ruga, finalizzata a stimolare una micro-fibrosi che agisce come filler naturale. La radiofrequenza esterna ha un effetto più generalizzato su tutta l’ area trattata, ma il meccanismo è affine.

Laser e Luce Pulsata

Un altro dubbio ricorrente riguarda i trattamenti con laser e luce pulsata. Qual è il migliore tra i due e quali differenze ci sono in termini di risultati? Non esiste un vincitore in un'ipotetica sfida fra laser e luce pulsata, trovano indicazioni diverse e trattamenti diversi. I risultati sono affini, però la luce pulsata necessita di molte sedute in più rispetto al laser e di contro presenta una facilità a dare iper pigmentazione subito dopo il trattamento. Su cute abbronzata è preferibile il laser, poichè la luce pulsata non riesce ad oltrepassare bene la melanina.

A che età, secondo la sua esperienza, sarebbe preferibile iniziare a pensare a un ritocchino per contrastare l’invecchiamento? Ci sono trattamenti più consigliati e meno consigliati a seconda delle fasce d’età? Il trattamento va iniziato quando la paziente non si trova più a suo agio, vede un volto stanco e necessita sempre più del make up per sentirsi al meglio. Nelle età più precoci come ai 30 anni consiglierei un trattamento vitaminico per mantenere la cute giovane e magari un filler labbra. Passando dai 40 anni consiglierei in aggiunta un riempimento dei solchi con acido ialuronico. Andando ancora avanti sicuramente del botox per le rughe della fronte e microbotox per le rughe del mento. Più precocemente si inizia e meno necessari saranno trattamenti aggiuntivi. Verso i 60 consiglio o un lifting chirurgico oppure dei fili sospensori. Questa è una descrizione sommaria di ciò che di solito facciamo, ma ogni persona ha un trattamento a sè dedicato in base alla condizione di partenza.

Si deve procedere con un trattamento alla volta o è possibile combinare protocolli diversi? (Potrebbe includere esempi di trattamenti che funzionano al meglio se abbinati tra loro e quali invece non bisogna assolutamente combinare). Generalmente si evita di sovrapporre nella stessa area diversi trattamenti, ma se consideriamo il botox sulla fronte, filler labbra o naso-genieni e vitamine a livello delle guance e mandibola, essendo aree diverse con trattamenti diversi, possono essere fatti in unica seduta. A volte se è necessario trattare la fronte sia con botox che acido ialuronico magari si preferisce farlo in sedute separate e via dicendo per le altre aree.

Questo tipo di trattamenti sono adatti a tutti o ci sono patologie o condizioni fisiche che impediscono di ricorrere a queste procedure medico-estetiche? Generalmente no, in rarissimi casi si possono avere gonfiori dovuti a reazioni allergiche temporanee, ma niente di irreversibile.

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