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Sulla mastoplastica risponde il dottor Marco Viganó

Sulla mastoplastica risponde il dottor Marco Viganó
Specialista da oltre 20 anni in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica e in Microchirurgia. Socio SICPRE e ASSECE, ha svolto stage all'estero e incarichi di dirigenza in ambito ospedaliero.
Creazione: 7 ott 2016 · Aggiornamento: 16 lug 2019

Intervistiamo il dottor Marco Viganó sul tema della mastoplastica additiva, intervento sempre molto richiesto

Perché si fa questo intervento?

L'intervento di mastoplastica additiva è indicato quale correzione all'ipoplasia mammaria, con deficit di sviluppo della ghiandola stessa, o dopo una serie di condizioni.

Le situazioni che tendono a variare lo stato fisico della persona possono essere per esempio la gravidanza, in caso di consumo della ghiandola post allattamento, o importanti variazioni di peso con perdita della massa grassa mammaria.

Ci sono casi anche di svuotamento della ghiandola mammaria e di mancata risposta ormonale dei recettori anche nell'età adulta x alterazioni endocrine di natura patologica o indotte da farmaci.

In cosa consiste l'intervento?

La correzione di questa anomalia volumetrica in senso negativo della ghiandola mammaria è chirurgica e si realizza con l'ausilio di protesi mammarie che vengono introdotte in sede sottoghiandolare, sotto muscolare, o su piani differenziati a seconda dell'indicazione posta .

L'intervento chirurgico ha la durata di circa un'ora e si effettua in anestesia locale con sedazione, a volte x scelta della paziente o per indicazione anestesiologica si può ricorrere ad una anestesia generale leggera .

L'incisione per consentire l'introduzione delle protesi, personalmente preferisco eseguirla in sede periareolare (più contenuta e meno visibile) in alternativa può essere effettuata sul solco mammario (più grande e più visibile) o nell'ascella .

aumento di seno

Ci parli delle protesi

Le protesi, di varia forma (ovali, tonde anatomiche, con profilo alto, basso, medio) saranno scelte sulla base della correzione da effettuare. Le stesse sono composte da una membrana in silicone detta testurizzata, biocompatibile con i nostri tessuti.

All'interno vi è un gel di silicone altamente coesivo, tale che se le protesi dovessero rompersi per evento traumatico, il prodotto non migra ma rimane all'interno della membrana anche qualora essa fosse alterata o fissurizzata . Non c'è più l'urgenza quindi di sostituire immediatamente le protesi come accadeva fino all'inizio degli anni ottanta quando all'interno c'era il silicone liquido, che a seguito di rottura protesica, migrava nei tessuti corporei. Le protesi come precedentemente accennato si possono posizionare nel piano retro ghiandolare, sottomuscolari nella parte superiore e retro ghiandolari in quella inferiore, o completamente retro muscolari perfettamente sostenute e protette dal muscolo gran pettorale.

Personalmente preferisco, per una serie di ragioni, posizionare le protesi mammarie retromuscolarmente dietro il muscolo gran pettorale. Questo alloggiamento protesico conferisce alla mammella un aspetto più naturale, fisiologico, evitando l'effetto visivo artificiale a "palla". Il muscolo nasconde bene i margini protesici, la forma e la proiezione restano inalterate negli anni.

Un altro fattore da non dimenticare è che la paziente può deliberatamente scegliere se allattare senza problemi, inoltre il check senologico con ecografia e mammografia è perfettamente eseguibile, e il posizionamento della protesi sotto il muscolo rende perfettamente perscrutabili tutti i quadranti. Le protesi mammarie sono sicure non danno origine a problematiche cancerogene, come dimostrato scientificamente (infatti sono utilizzate come presidio anche per ricostruire una mammella post mastectomia), né malattie autoimmunitarie.

Spesso risolvono rapidamente gravi handicap fisici/psicologici del paziente, e non è raro che la nostra specialità allarghi le braccia alle competenze dei colleghi psicologi, dove alcuni disagi individuali delle pazienti possano essere risolti grazie anche a interventi di natura estetica che abbiano il compito di aumentare autostima e sicurezza individuale.

protesi mammarie

Per serietà professionale, io e la mia Equipe, teniamo a precisare che come ogni intervento chirurgico, deve essere ponderato con la giusta responsabilità per questo motivo non manchiamo mai di segnalare che anche la mastoplastica additiva, come ogni intervento nel suo genere, può avere delle complicanze, seppure contenute in minima percentuale dell'ordine dell'1-1.5 % (infezioni, sieromi, ematomi). In ultimo utilizzando un materiale alloplastico, seppure biocompatibile, vi è la possibilità tardiva che si realizzi una contrattura capsulare.

In questo caso la capsula fibrosa che normalmente e fisiologicamente si crea quando inseriamo un prodotto nel nostro corpo può diventare dura e provocare dolore e alterare a volte addirittura la forma della mammella. Con le protesi di nuova generazione questa evenienza è drasticamente ridotta grazie alla combinazione e uso di materiali atti a ridurre al minimo le possibili problematiche.

Esiste un'alternativa all'uso di protesi?

Un'alternativa all'utilizzo di protesi per aumentare il volume mammario è quella di utilizzare del grasso proprio,con la tecnica del lipofilling (lipostruttura autologa). Questa tecnica consiste nel prelievo di grasso autologo da altra sede, e conseguente impianto dello stesso, previo trattamento degli adipociti. Il grasso è facile da prelevare, abbondante, ricco di cellule e di componente extracellulare come collagene e fattori di crescita, e la tecnica è minimamente invasiva.

Risultati clinici dimostrano che il lipofilling dona un considerevole miglioramento delle caratteristiche estetiche, nella stesura, nella morbidezza, nello spessore e nell'elasticità della pelle. Studi istologici, inoltre, dimostrano un nuovo deposito di collagene, ipervascolarizzazione locale e iperplasia del derma, con notevoli risultanze a carico della texture e della traslucentezza della cute che ne trae un vantaggio a livello del trofismo oltre che dell'aspetto estetico.

Questa tecnica chirurgica purtroppo presenta dei limiti, in quanto è possibile un aumento molto contenuto del volume mammario e in caso di ipercorrezione o veloce riassorbimento della componente sierosa adipocitica disomogeneità e simmetria. E' utilizzata anche per compensare asimmetrie di minor entità e negli esiti di intervento mammario post quadrantectomie, e in attesa di risolvere completamente negli interventi post tumorectomie.

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