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Mastoplastica riduttiva: un seno troppo grande è un peso anche psicologico

Mastoplastica riduttiva: un seno troppo grande è un peso anche psicologico
Chirurgo Plastico e socio AICPE. È Dottore di Ricerca in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Dermatologia e Anatomia con formazione e tirocini in Italia, Spagna e Francia.
Creazione: 30 gen 2014 · Aggiornamento: 16 lug 2019

La mastoplastica riduttiva è un'intervento di chirurgia estetica volto a diminuire il volume del seno. Un seno grande e sproporzionato rispetto al resto del corpo può comportare anche problemi posturali e un peso eccessivo sulla colonna vertebrale, nonché un disagio psicologico che nasce fin dall'adolescenza e si protrae nel tempo. Per scoprire in che cosa consiste questo intervento, abbiamo intervistato il Dr. Sergio Delfino, Specialista in chirurgia plastica ed estetica che opera a Roma e a Napoli.

Quali problemi fisici può provocare un seno molto grande o sproporzionato rispetto alla propria corporatura?

Un seno molto più grande del normale provoca numerosi problemi di ordine fisico, psichico e relazionale. Innanzitutto la presenza di mammelle grandi, pesanti e inevitabilmente ptosiche comporta un maggior carico sulla colonna vertebrale con la comparsa negli anni di problemi di artrosi cervicale o lombare. Spesso a causa dello sfregamento e della macerazione cutanea a livello della piega sottomammaria, queste donne sono affette da frequenti episodi di infezioni batteriche e fungine. Inoltre un seno grande e ingombrante crea non poche difficoltà nell'abbigliamento anche per la tendenza a voler nascondere una caratteristica fisica che crea imbarazzo. Infine la gigantomastia crea disagi durante molte attività fisiche con la conseguenza che spesso queste donne devono rinunciare a praticare gli sport anche meno impegnativi.

In che cosa consiste l'intervento di riduzione del seno?

L'intervento correttivo riduce il tessuto mammario asportando pelle, grasso e ghiandola dai quadranti inferiori della mammella. In questo modo il seno viene alleggerito e ricompattato più in alto dandogli una forma più slanciata e proiettante e mantenendo comunque un volume ottimale.

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Si può fare l'intervento se nel futuro si prevede di avere figli e di allattare?

Certo, il tessuto ghiandolare viene solamente ridotto ma ne resta comunque una gran parte, più che sufficiente a fornire al bambino tutto il latte di cui ha bisogno.

Il post operatorio è doloroso?

Il dolore tutto sommato è scarso, più che altro le pazienti riferiscono disturbi e fastidi legati alla posizione un po' che scomoda assumono durante il sonno notturno e a causa delle fasciature.

I tempi di recupero sono lunghi?

Normalmente sono sufficienti circa 8-10 giorni per recuperare quasi completamente. Nei casi di mammelle molto grandi può accadere che, a causa della loro maggior lunghezza, la guarigione di alcune parti delle ferite avvenga più lentamente.

Quali sono i benefici derivanti dalla riduzione del seno?

Le pazienti recuperano fin da subito una postura ottimale e beneficiano della riduzione del carico su tutta la colonna vertebrale. Inoltre nel giro di qualche settimana riscoprono il piacere di potersi vestire senza essere condizionate dalla taglia del loro seno. Quasi tutte, tra l'altro, dopo alcuni mesi intraprendono con soddisfazione quelle attività sportive che le erano state sempre precluse.

Quali sono invece gli svantaggi?

In linea di massima l'unico vero svantaggio di questo tipo di interventi è quello di dover comunque fare i conti con la presenza delle cicatrici sul seno. Tuttavia oggi grazie all'utilizzo di tecniche sempre più raffinate, è possibile ottenere riduzioni e risollevamenti anche importanti facendo cicatrici notevolmente più ridotte di lunghezza e posizionate in punti abbastanza nascosti. Questo mi permette di affermare che, quando è necessario, vale davvero la pena sottoporsi a questo intervento perché, a fronte di alcuni irrisori svantaggi, si ottengono davvero dei vantaggi di gran lunga più evidenti.

Mastoplastica riduttiva e mastopessi vanno spesso di pari passo? Perché?

Perchè nella quasi totalità dei casi in cui ci si trovi di fronte ad una mammella naturalmente ipertrofica si rileva anche la contemporanea discesa verso il basso di questo organo. Questo accade, come è facile immaginare, a causa della forza di gravità a cui il nostro corpo è sottoposto.

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Questa foto è stata scattata dopo poche settimane dall'intervento. Con il tempo le cicatrici tendono a sfumare.

Quanto tempo dura l'intervento? Si fa in anestesia locale o totale?

La durata dell'intervento è fortemente condizionata dalle dimensioni delle mammelle. Normalmente nei casi in cui l'ipertrofia è moderata la durata complessiva è circa 3 ore. Ma questo tempo può dilatarsi nei casi di mammelle molto grandi. Il tipo di anestesia è normalmente generale, tuttavia nei casi in cui occorra solo risollevare il seno o in cui la riduzione sia limitata è possibile anche ricorrere ad una anestesia locale con sedazione.

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