Liposuzione non chirurgica: lipoemulsione sottocutanea

Uno tra i trattamenti più efficaci nella riduzione delle adiposità localizzate è la Lipoemulsione Sottocutanea (LESC) che costituisce un’evoluzione tecnologica della tradizionale liposuzione, rispetto alla quale è meno invasiva (è nella maggior parte dei casi praticabile ambulatorialmente in anestesia locale) pur portando a conseguire risultati altrettanto significativi se non addirittura migliori.

La differenza consiste nel fatto che il grasso non viene disgregato meccanicamente attraverso una cannula aspirativa di grosse dimensioni (dai 4 ai 7mm di diametro nella liposuzione standard) ma preventivamente emulsionato mediante l’utilizzo di una sonda ad ultrasuoni di ultima generazione e quindi, una volta ridotto allo stato liquido, aspirato attraverso una sottile cannula di soli 2 mm di diametro e con un vacuum (la pressione negativa esercitata dall’aspiratore) molto basso, il che consente di ridurre al minimo il traumatismo dei tessuti e di conseguenza accorciare notevolmente i tempi di recupero. Inoltre, il fatto di aspirare grasso allo stato liquido evita il rischio, raro ma possibile, di una complicanza come l’embolia grassosa che si verifica nella liposuzione standard, ovvero che alcuni frammenti di tessuto adiposo entrino nella circolazione venosa determinando gravi danni al paziente.

I risultati saranno visibili già dal primo mese e si perfezioneranno nel giro di 3/4 mesi. Oltre all'effetto riducente sul volume si evidenzia, grazie all’azione degli ultrasuoni, un effetto lifting della cute che crea un'armonia di risultato difficilmente ottenibile con una classica liposuzione. Inizialmente si vedranno soprattutto gli effetti di riduzione volumetrica e successivamente quelli relativi alla tensione della cute.

Tutto ciò fa sì che questa tecnica, rispetto alla tradizionale liposuzione, consenta di trattare anche aree di accumulo adiposo che classicamente venivano considerate off limits per il rischio di avere dopo la riduzione del grasso un peggioramento della lassità.

Pertanto, accanto ai trattamenti di aree abituali come l’addome, i fianchi, le coulottes de cheval, le ginocchia, il collo, vengono affrontati con successo anche interventi su aree a rischio di perdita di tono come cosce interne, glutei, mammelle maschili. La tecnica è anche particolarmente indicata negli esiti di precedenti trattamenti medici o chirurgici che abbiano ottenuto un risultato incompleto o lasciato come esito asimmetrie, irregolarità di superficie, depressioni della cute.

Il paziente potrà riprendere fin da subito le proprie abituali attività lavorative, sociali e sportive. Indosserà una guaina compressiva per 15 giorni (nella liposuzione classica servono 30 giorni ) e necessiterà soltanto di una terapia antibiotica orale per 3 giorni e di un drenante in forma di integratore per 1/2 settimane.

Un altro aspetto assolutamente positivo per il paziente consiste nel fatto che, trattandosi di un trattamento a bassa invasività, è quasi sempre praticabile a livello ambulatoriale in anestesia locale, dura all’incirca 45 minuti e non richiede al paziente di presentarsi accompagnato, poiché la ripresa è estremamente rapida. Naturalmente se il paziente desidera trattare più aree corporee è possibile farlo in una sola seduta in questo caso con una sedazione, oppure suddividere i trattamenti in più sedute in anestesia locale.

Se poi il paziente (in questo caso la paziente) presenta in associazione al grasso in eccesso anche una cellulite fibrosa in fase avanzata (la cosiddetta “buccia d’arancia”) è possibile, sempre utilizzando la stessa apparecchiatura con una sonda ad ultrasuoni specifica, (Cellblunt) trattare contemporaneamente anche questo inestetismo, determinando un netto miglioramento delle depressioni cutanee ad esso associato ed il cui risultato è già visibile a distanza di un mese.

Una domanda che viene spesso rivolta dai pazienti riguarda la possibilità che il grasso aspirato sia riutilizzabile per essere reimpiantato altrove, sia a scopo volumizzante in aree corporee naturalmente poco rappresentate oppure modificate da un trauma o da un intervento chirurgico, sia a scopo rigenerativo per migliorare ad esempio la qualità dei tessuti del viso come ad esempio le guance, gli zigomi, la regione palpebrale inferiore, le labbra, la regione mandibolare oppure aree fibrose come cicatrici o smagliature. Gli studi clinici che sono stati condotti hanno dimostrato che le cellule adipose trattate con gli ultrasuoni mantengono una buona vitalità, pertanto possono essere riutilizzate nello stesso paziente nella stessa seduta in cui si esegue la Lesc (tecnica Lescar). I vantaggi rispetto all’utilizzo del classico acido ialuronico o di altri filler di origine chimica sono evidenti: il risultato ottenuto è estremamente naturale, non ci sono reazioni avverse, la disponibilità di materiale (il proprio grasso) è praticamente illimitata ed il miglioramento della qualità dei tessuti aumenta sempre più ad ogni seduta.

In definitiva come si è visto e come è ormai confermato da una sempre più robusta letteratura scientifica gli ultrasuoni di ultima generazione, quelli utilizzati nella tecnica LESC, costituiscono al giorno d’oggi il gold standard per il trattamento del tessuto adiposo, sia che si tratti di ridurlo che di aumentarlo nelle rispettive zone critiche.