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La lipostruttura

La lipostruttura
Diagramma liposuzione
Chirurgo Plastico da 10 anni e Dirigente Medico nel reparto di Chirurgia Plastica della AUSL Umbria 1. Socio SICPRE, ISAPS e IFATS (International Federation for Adipose Therapeutics and Science).
Creazione: 14 set 2012 · Aggiornamento: 30 lug 2019

Con il termine lipostruttura si intende il prelievo di una certa quantità di grasso da determinate zone del corpo dove questo è presente in eccesso, per poi trapiantarlo, una volta opportunamente purificato, in altre zone del viso (ma anche del corpo) allo scopo di correggere rughe, solchi o depressioni cicatriziali.

A seconda delle necessità è intuitivo che questo tipo di intervento si abbina naturalmente all’intervento di liposuzione o liposcultura che ha lo scopo di rimuovere le adiposità localizzate e di scolpire certe zone del corpo dietro specifica richiesta del paziente.

L’intervento si basa su tecniche di preparazione del tessuto adiposo da iniettare dopo essere stato filtrato e centrifugato per poter eliminare la componente superflua (olio, siero e sangue) dal lipoaspirato, e cercando così di concentrare la componente cellulare.

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Per quanto riguarda le tecniche di iniezione, si assiste ad una scelta sempre più selettiva delle regioni da trattare ed ad un assottigliamento delle cannule per l’iniezione. Con microcannule da 0.8 o da 0.9 mm si riesce a infiltrare la regione palpebrale e orbitaria, il contorno della bocca, la regione zigomatica e i solchi naso genieni, minimizzando le complicazioni come l’inoculo clinicamente percettibile di accumuli di grasso e la formazione di granulomi e irregolarità nonostante in dette zone lo strato epidermico sia particolarmente sottile.

Le cellule trapiantate svolgono in questo modo la loro azione portando volume e ristrutturando in maniera biologica i tessuti trattati.

Tale tecnica trova un ruolo in quasi tutti gli aspetti del ritocco dei tessuti molli del volto e del corpo.

Evidentemente la nascita di tale tecnica avviene storicamente in chirurgia ricostruttiva dove viene molto utilizzata per trattare esiti di ustioni, cicatrici depresse e deturpanti di regioni come la mammella ricostruita dopo mastectomia o depressioni create nel corso di pregressi interventi di liposuzione eseguiti troppo superficialmente o in maniera aggressiva. In seguito è stata gradualmente utilizzata in chirurgia estetica per aumentare i glutei, dare un lieve aumento di volume al seno fino ad essere utilizzata sul volto e sui genitali femminili che sono le aree più delicate da trattare.

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L’intervento si svolge nella quasi totalità dei casi in anestesia locale e in ogni caso con assistenza anestesiologica dopo aver fatto degli opportuni esami ematochimici e un elettrocardiogramma per garantire la sicurezza del paziente nel corso dell’intervento.

Il risultato è stabile nel tempo perché le cellule trapiantate acquisiscono una nuova propria vita nel tessuto dove sono state inoculate diversificandosi mediante l’azione di fattori di crescita specifici.

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