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Ginecomastia vera o ginecomastia falsa?

Ginecomastia vera o ginecomastia falsa?
Dopo gli studi in Giornalismo Digitale mi sono specializzata nella redazione di articoli su salute e medicina, dal 2014 scrivo su moda, bellezza e chirurgia plastica.
Creazione: 20 ago 2018 · Aggiornamento: 18 dic 2019
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Oggi parleremo della ginecomastia, un problema altamente diffuso che riguarda sempre più uomini di tutte le fasce d'età. Indagheremo dunque sui principali sintomi, sui trattamenti e impareremo anche a riconoscere la ginecomastia vera da quella falsa.

La ginecomastia è l'allargamento del tessuto ghiandolare del seno maschile. Durante l'infanzia, la pubertà e in uomini di mezza età o anziani la ginecomastia può essere un inestetismo piuttosto comune.

Anche se principalmente interessati a risolvere il problema per una questione molto spesso estetica, sono sempre di più gli uomini che si appellano alla chirurgia per ridurre il seno maschile o eliminare la ginecomastia. Questo intervento, infatti, è secondo solo alla liposuzione e all'addominoplastica.

Che cos'è la ginecomastia?

Come accennato prima, la ginecomastia è l'allargamento del tessuto ghiandolare. In genere è simmetrico rispetto al capezzolo e può avere una sensazione gommosa o compatta. La ginecomastia di solito si verifica su entrambi i lati, ma in alcuni casi può essere unilaterale o presentare delle asimmetrie. Normalmente non dà problemi se non dal punto di vista estetico, ma a volte possono essere presenti anche sintomi come sensibilità e fastidio al tatto.

La distinzione più importante con la ginecomastia è la differenziazione dal carcinoma mammario maschile, che rappresenta circa l'1% dei casi complessivi di cancro al seno. Il cancro è solitamente confinato su un lato, non è necessariamente localizzato attorno al capezzolo, risulta duro o fermo e può essere associato a fossette della pelle, retrazione del capezzolo, scarico dei capezzoli e ingrossamento dei linfonodi ascellari.

Ginecomastia prima e dopo

Chi sono i soggetti a rischio di ginecomastia?

I maschi durante la pubertà e dunque in via di sviluppo possono essere maggiormente a rischio di ginecomastia. Altri fattori di rischio possono includere: l'invecchiamento, poiché può favorire la diminuzione della produzione di testosterone che può causare il problema; i rischi legati a malattie e condizioni specifiche (come la cirrosi epatica) che possono predisporre a tali condizioni; e infine anche l'assunzione di determinati farmaci sono tutti fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare questo problema.

Dott. Angelo Scioli
Senza opinioni
Pescara, Pescara

Differenza tra ginecomastia vera e ginecomastia falsa

Si parla di ginecomastia vera quando si verifica una reale infiammazione con aumento delle ghiandole mammarie maschili o dei capezzoli maschili che risultano ingrossati, denotando un problema ormonale o comunque non legato ad un aumento della massa adiposa che resta invece normale.

La ginecomastia falsa, detta anche pseudo-ginecomastia, invece si manifesta quando vi è un aumento del volume della mammella maschile che non è dovuta ad un ingrossamento ghiandolare, ma ad un semplice aumento della massa adiposa.

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Trattamenti per la ginecomastia

A livello chirurgico se per la ginecomastia vera viene rimossa la ghiandola attraverso una piccola incisione sul capezzolo, per quanto riguarda la ginecomastia falsa si procede, invece, via liposuzione per aspirare il grasso in eccesso.

Oltre alla chirurgia vera e propria, sono disponibili anche trattamenti medici meno invasivi che permettono di affrontare il problema della ginecomastia. Uno di questi è il trattamento farmacologico, ma i dati sulla loro efficacia sono limitati e nessun farmaco è stato ancora approvato, per esempio la terapia ormonale è stata efficace negli uomini anziani con bassi livelli di testosterone, ma non è efficace per gli uomini che hanno livelli normali dell'ormone maschile. I farmaci che sono stati usati per trattare la ginecomastia includono:

Clomiphene: può essere usato per trattare la ginecomastia, ma può essere preso per un massimo di 6 mesi.

Tamoxifen (Nolvadex): modulatore selettivo del recettore dell'estrogeno (SERM), ha dimostrato di ridurre il volume del seno in ginecomastia, ma non è stato in grado di eliminare completamente tutto il tessuto mammario. Questo tipo di terapia è più spesso utilizzato per la ginecomastia grave o quando è associata a dolore.

Danazolo: è un derivato sintetico del testosterone che riduce la sintesi di estrogeni dai testicoli. Agisce inibendo la secrezione ipofisaria di LH e l'ormone follicolo-stimolante (FSH), sostanze che dirigono gli organi sessuali a produrre ormoni. Rispetto ad altri farmaci è quello meno utilizzato.

La soluzione migliore per la ginecomastia rimane, spesso, la rimozione chirurgica.

Operazione ginecomastia

La ginecomastia può essere prevenuta?

La ginecomastia che si verifica a causa di fluttuazioni ormonali durante la crescita o l'invecchiamento non può essere prevenuta. Uno stile di vita sano e bilanciato rappresenta, senza dubbio, la principale chiave di volta per prevenire la ginecomastia sia vera che falsa. 

Gli ormoni, infatti, subiscono importanti sbalzi e oscillazioni legate a fattori come stress, alimentazione sregolata o sedentarietà. Seguire un'alimentazione bilanciata, abitudini quotidiane sane e all'insegna della cura del proprio fisico è sicuramente un ottimo modo per prevenire non solo questo problema, ma anche tanti altri che si possono verificare durante tutte le fasi della vita dell'uomo, dall'adolescenza fino all'età matura.

Gli interventi per ginecomastia sono mutuabili?

In realtà molto dipende da numerosi fattori e da quanto questa patologia sia realmente invalidante per il normale svolgimento della vita di tutti i giorni e se, ad esempio, la problematica possa comportare alcune complicazioni gravi per la salute del paziente. 

Ovviamente, per saperne di più in merito sia al tipo di procedimento attuabile nel proprio caso specifico e anche per scoprire se si hanno tutti i parametri in regola per la richiesta di coprire con il SSN anche solo parte dell'intervento, è necessario chiedere al medico al quale si intende affidare la procedura.

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