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Come eliminare le cicatrici con il laser

Come eliminare le cicatrici con il laser
Dopo gli studi in Giornalismo Digitale mi sono specializzata nella redazione di articoli su salute e medicina, dal 2014 scrivo su moda, bellezza e chirurgia plastica.
Creazione: 29 set 2015 · Aggiornamento: 17 mar 2020
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La medicina estetica viene in aiuto di tutte quelle persone che vogliono eliminare o ridurre le proprie cicatrici. Attualmente, uno dei metodi più efficaci e utilizzati è il laser.

Dopo un trauma o un intervento chirurgico è probabile che si formi sulla nostra pelle una cicatrice. Si tratta di un tessuto fibroso che permette la riparazione di una lesione. Esistono diversi tipi di cicatrice e spesso vengono qualificate come inestetismi e rimosse attraverso numerose tecniche di chirurgia o medicina estetica.

Il laser, uno dei metodi più efficaci

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Acne giovanile, interventi chirurgici e parto sono solo alcune delle cause dell'apparizione di una cicatrice. Fra i trattamenti più utilizzati per l'eliminazione delle cicatrici troviamo il peeling chimico e la dermoabrasione. Tuttavia, negli ultimi anni, il laser si è rivelato una delle tecniche più efficaci. Ne esistono di diversi tipi, potenze e usi e spesso vengono usati parallelamente a un altro trattamento, come la radiofrequenza, per assicurare l'eliminazione completa della cicatrice. Questo trattamento dev'essere eseguito in un centro medico certificato, onde evitare non solo scarsi risultati ma anche bruciature e macchie sulla pelle. Se ci si affida a professionisti esperti, invece, il trattamento laser sarà efficace e sicuro.

Ecco alcuni tipi di laser utilizzati per la rimozione delle cicatrici:

Laser Erbium frazionato: questo macchinario permette una dermoabrasione della cute ed è indicato specialmente per il trattamento delle cicatrici ipertrofiche, ossia delle cicatrici in rilievo. Stimola la produzione di collagene e viene usato solamente sulla parte danneggiata. Il risultato è una pelle più liscia e levigata. Sono necessarie un minimo di 3 sedute per ottenere risultati visibili.

Laser frazionato CO2: in questo caso il macchinario emette un raggio di anidride carbonica che, colpendo la parte danneggiata, migliora l'aspetto della cicatrice, rendendo la pelle più liscia. Questo trattamento utilizza la tecnica della "fototermolisi frazionale" che crea dei piccoli canali microscopici che hanno l'obiettivo di generare nuovo tessuto.

Laser fraxel: questa tecnica sviluppata negli USA non produce bruciature ma penetra profondamente nel derma eliminando le vecchie cellule penetrando nelle cosiddette "zone di trattamento microtermiche". Per eliminare una cicatrice sono necessarie dalle 3 alle 5 sedute.

Per scegliere il tipo di laser che fa al caso tuo è necessario rivolgersi a uno specialista che, dopo una diagnosi accurata, saprà indicarti il trattamento laser più adatto per eliminare la cicatrice.

La biostimolazione cutanea come prevenzione

Utile per mantenere giovane la pelle, ma soprattutto per favorire la rigenerazione dei tessuti, la biostimolazione cutanea è un processo consigliato per prevenire e in alcuni casi curare cattivi esiti cicatriziali. L'invecchiamento cutaneo è un fenomeno biologico naturale, la cui progressione è influenzata da vari fattori, genetici e ambientali. I modi per contrastarlo, mantenendo a lungo la vitalità e la compattezza della pelle, sono stati il tema centrale dell'ultimo Congresso nazionale della S.I.M.E. Vediamo in dettaglio in cosa consistono i più attuali protocolli di biostimolazione, che permettono di attivare il metabolismo cutaneo, e conservare più a lungo un aspetto gradevole e giovanile, senza ricorrere alla chirurgia.

Il laser

La tecnologia laser, basata sull'amplificazione della luce per stimolare le cellule del derma, è da anni una risorsa di importanza primaria in campo medico estetico. Oggi, ai tradizionali laser “selettivi” ed “ablativi” si preferisce il “laser frazionato”, che, grazie alla particolare modalità di emissione della luce, è in grado di attivare un rinnovamento del derma profondo, senza danneggiare la cute, donando compattezza e luminosità al volto, ed eliminando le rughe più difficili, come quelle periorali, meglio conosciute come codice a barre.

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La terapia fotodinamica

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Anche la terapia fotodinamica sfrutta gli effetti della luce, non solo per curare tumori cutanei benigni e molte altre patologie dermatologiche, ma anche per contrastare efficacemente il photoaging, e ridurre i tempi di recupero dopo sedute di laser e peeling.

Le diverse radiazioni luminose hanno indicazioni specifiche, ad esempio, la luce blu intensa con infrarossi migliora il metabolismo dei tessuti, ed è, di per sé, un ottimo trattamento di biostimolazione. Le sedute di fototerapia possono comportare un temporaneo arrossamento o edema della zona trattata, ma solo nei casi in cui sia necessario l'uso di un prodotto fotosensibilizzante.

La luce pulsata (IPL)

La luce pulsata (IPL) è conosciuta soprattutto come metodo per l'eliminazione definitiva dei peli superflui, ma, con le apparecchiature di ultimissima generazione, ha raggiunto un livello di efficacia tale da poter essere paragonata ad alcuni laser, e con un certo numero di sedute, da stabilire con il medico, si può ottenere il vantaggio di un ottimo trattamento biorivitalizzante, senza dover mettere in conto i pur minimi effetti collaterali.

La radiofrequenza

Il rinnovamento cutaneo, infine, si può attivare anche attraverso l'irradiazione di calore nei tessuti, con la radiofrequenza. Questo eccellente trattamento antiaging espleta la sua azione in due fasi: una, immediata, di contrazione delle fibre del derma, l'altra, che si attua nelle settimane successive, di neocollagenesi. Un ciclo di radiofrequenza, che comporta, generalmente, 10/12 sedute, con cadenza mensile, ha come risultato un miglioramento significativo del turgore della pelle, con ridefinizione del bordo mandibolare e riduzione delle rughe profonde.

Thermage

In alternativa, si può ricorrere ad un'unica seduta di radiofrequenza Thermage, in grado di agire ancor più in profondità grazie all'utilizzo di corrente monopolare, per ottenere un effetto “lifting” i cui risultati si perfezionano e si protraggono fino a due anni.

I filler

Fra le cure antinvecchiamento, i filler a base di acido ialuronico rimangono ai primi posti in ordine di importanza, sia per la totale biocompatibilità di questa preziosa sostanza, dotata di un super potere idratante, sia per la semplicità e versatilità del suo utilizzo. Ci sono infatti varie formulazioni di acido ialuronico, che possono essere usate per distendere rughe e linee espressive, rendere più turgide le labbra, o ridare luminosità e tono alla cute con micro infiltrazioni.

Alternative altrettanto valide possono essere i nuovi filler al policaprolattone, i fili di sospensione riassorbibili in acido polilattico (che uniscono all'immediato effetto lifting un effetto biorivitalizzante a lungo termine), oppure i fili biorivitalizzanti in PolyDiOxanone (PDO).

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