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C’era una volta il lifting… e c'è ancora!

C’era una volta il lifting… e c'è ancora!
Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, socio SICPRE e GIST. Durante la sua carriera ha realizzato più di 3000 interventi e oltre 6000 trattamenti estetici.
Creazione: 20 ott 2014 · Aggiornamento: 17 ott 2019
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La parola lifting è stata forse una delle prime ad entrare nell'immaginario collettivo come uno degli interventi più frequenti della chirurgia estetica. Oggi l'evoluzione della medicina estetica, i nuovi filler riassorbibili, i fili di sospensione e la tecnologia laser hanno cambiato e rivoluzionato il significato della parola Lifting. Per chiarirci le idee abbiamo chiesto al Dr. Cristiano Biagi di spiegarci qual è il lifting che fa per noi.

Che cosa si intende per lifting tradizionale chirurgico?

E' “la regina" delle procedure di ringiovanimento del volto; troppo spesso c'è un timore immotivato al solo pensiero di sottoporsi ad una procedura chirurgica di risollevamento dei tessuti del viso, scesi in basso e danneggiati dall'invecchiamento. Solo riposizionando i tessuti profondi (Smas – sistema muscolo aponevrotico del viso) ed eventualmente reintegrando i volumi (mediante il lipofilling), si ottiene un risultato veramente duraturo e naturale: la pelle viene soltanto riadattata senza tensione, le cicatrici sono ottime e invisibili, collocate nella piega davanti all'orecchio e dietro.

Quando è più consigliato lifting chirurgico?

Si esegue di regola quando le guance sono molto cadute giù, quando il collo mostra i classici cordoni platismali (“collo a tacchino"), quando lo zigomo è svuotato. Si esegue anche per alzare le sopracciglia e per correggere il c.d. “solco delle lacrime" (lifting del terzo medio del viso). La procedura comporta una semplice anestesia locale associata alla sedazione profonda e permette, dopo una prima – massimo due settimane di gonfiore del volto ed ecchimosi, di riprendere le consuete attività. Si esegue già a 40-45 anni: il fattore età non è discriminante, lo è la gravità del quadro clinico del singolo paziente.

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Prima e dopo l'intervento di lifting al viso. Foto: Dott. Cristiano Biagi

Che cosa sono fili di sospensione?

Semplificando un po', si puo' parlare di “fil" di tre tipologie: le biosuture, i fili di sospensione che si fissano a strutture anatomiche e quelli che non necessitano di un fissaggio.

Le biosuture sono fili sottilissimi fatti di materiale riassorbibile (come molti punti “interni" di sutura): inseriti sotto pelle a livello del viso, collo, addome, braccia, cosce etc., provocano una lieve infiammazione che è causa di un miglioramento del tono della pelle: non “tirano", ma sono una alternativa alla classica biorivitalizzazione con iniezioni di vitamine e ialuronico.

I fili di sospensione, di qualunque natura siano, si basano su sistemi di ancoraggio alla pelle: coni, alette, o altro che, opportunamente collocati lungo il filo, fanno “presa" sulla pelle: quando il filo viene “ritirato indietro", ciò determina un sollevamento-stiramento della pelle. Tutti questi fili vengono inseriti sottopelle con aghi lunghi e dritti appositi ( cui è legato il filo) ;

All'altra estremità del filo possiamo trovare un ago da sutura, che servirà a fissare il filo (fili di sospensione che si fissano a livello della tempia o dietro l'orecchio), ed in questo caso è necessario eseguire una piccola incisione suturata poi con 2-3 punti; spesso invece si usano fili che si “autotirano", e che non richiedono tagli, ma che durano mediamente meno.

In entrambi i casi la procedura di inserimento del filo si esegue in anestesia locale semplice; dura pochi minuti e non limita per nulla o quasi la vita del paziente; in pratica il gonfiore e ematomi sono veramente modesti e di breve durata. L'effetto correttivo di questi fili varia da 12-16 mesi a 2-3 anni: si tratta infatti sempre di lifting della pelle e non di lifting dei tessuti profondi (Il cedimento del volto inizia in profondità: la pelle “segue" come una buccia, lavorando sulla pelle l'effetto correttivo sarà quindi di breve durata).

Personalmente reputo sicuri solo i fili fatti con materiale riassorbibile al 100%; i fili in silicone (non riassorbibili), che paiono essere comunque sicuri, dovrebbero dare un risultato più duraturo, ma ancora non abbiamo un numero sufficiente di casi per poter dare un giudizio definitivo.

Come funziona la tecnologia laser per il ringiovanimento?

Laser frazionato e, in misura minore, la radiofrequenza, possono produrre effetti “simil lifting": levigano la pelle, riducono le imperfezioni e tonificano: hanno il vantaggio di potersi eseguire comodamente in ambulatorio senza alcun ricovero, necessitando pero' di varie sedute.

Conclusioni

Il consiglio che dò a tutti i miei pazienti è di fare un bilancio costo/beneficio: se il “problema" è grave e il danno notevole, non potendo correggerlo bene con tecniche miniinvasive come i fili, conviene eseguire un face lift completo; se il cedimento è iniziale e lieve, l'utilizzo dei fili è un'ottima soluzione.

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