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Succede che una mattina ti svegli, passi distrattamente davanti allo specchio e… quell'immagine riflessa non puoi essere tu! La luce che filtra dalla finestra svela impietosamente delle piccole ombre sulle tue gambe, avvallamenti che i tuoi occhi non avevano mai visto sulla pelle impeccabilmente liscia. Ti avvicini precipitosamente allo specchio, strizzando nervosamente la coscia e…"non è possibile! Quella è cellulite!… A me?!". Il morbo del secolo ti ha colpito. E da quel momento la tua vita cambia.
Il resto di una giornata nella quale sei intrattabile ed inavvicinabile da fidanzato e genitori, è speso tra telefonate alle amiche per farsi consigliare il miglior centro massaggi della regione, la più miracolosa ed efficace crema che sia mai stata inventata ("non bado a spese"), ed all'inevitabile corsa in profumeria o farmacia finalizzata al disperato acquisto del prodotto più simile possibile all'acqua di Lourdes… Anche nei giorni successivi è tutto un iperattivismo, anche "intellettuale", con pile di settimanali femminili divorati avidamente alla ricerca dei più moderni consigli per debellare la grave ed inaccettabile malattia che ti ha colpito.
Ma, insomma, la verità è che, tranne poche elette selezionate dalla genetica, prima o poi per tutte arriva il momento della cellulite. Le statistiche parlano di un 98% delle donne colpite tra i 16 ed i 54 anni. Cosa fare allora per combatterla? Il primo concetto da tenere a mente è che l'età di inizio della battaglia è inversamente proporzionale alla possibilità di successo. Insomma, se si comincia ad occuparsi delle proprie gambe solo nella fase che si avvicina ai 40, ci sono molte meno probabilità di avere risultati evidenti.
Ed allora, per evitare di spendere un patrimonio in creme miracolose a base di lamina d'oro, cabine spaziali che irradiano raggi rossi degni di Guerre Stellari,e massaggi miracolosi, vediamo di capire più da vicino il nemico che ci troviamo a dover combattere
È causata da ristagno di liquidi nei tessuti, dovuto ad un'alterazione della circolazione sanguigna e linfatica. Quando sangue e linfa ( che scorrono attraverso una propria rete di vasi ), subiscono un rallentamento, i vasi sanguigni diventano troppo permeabili, facendo fuoriuscire i liquidi nei tessuti (fase dell'edema), mentre la circolazione non ha più la spinta necessaria per rimuovere le scorie dei tessuti stessi. Queste, accumulandosi, vanno a formare nell'ipoderma (lo strato di pelle più profondo) veri e propri depositi che causano la formazione di tralci fibrosi che si incuneano tra le cellule adipose, arrivando fino in superficie, alterando la struttura del sottocutaneo e dando vita al tipico aspetto a buccia d'arancia (fase fibrosa). Non è quindi solo un problema estetico, bensì una vera e propria malattia del tessuto connettivo.
La cellulite ha negli estrogeni uno dei maggiori motivi scatenanti (ecco perché compare nelle donne e non negli uomini). Aumenta in gravidanza, è più diffusa in chi prende la pillola, e si acuisce in menopausa. Gli estrogeni favoriscono una maggiore ritenzione di liquidi e un naturale accumulo di grasso in alcune zone del corpo come le cosce, i fianchi e i glutei. Inoltre esiste una predisposizione familiare legata a fattori genetici, a una maggiore sensibilità ormonale e, ovviamente, a una certa fragilità dei capillari.
Fra i diversi fattori che contribuiscono alla formazione della cellulite ci sono l'alimentazione errata (eccesso di grassi e di zuccheri), l'abuso di alcol o di sigarette, il cattivo funzionamento del fegato, i disturbi circolatori come le varici degli arti inferiori, lo stress, una vita troppo sedentaria, il sovrappeso e la stitichezza. Anche indossare indumenti troppo attillati che ostacolano la circolazione (per non parlare dei famigerati "gambaletti"), e calzature con tacchi troppo alti, o assumere posture scorrette, sembra avere degli effetti negativi sulla circolazione delle gambe e, di conseguenza, predisporre allo sviluppo della cellulite. Sotto accusa anche lo stress emotivo: fa aumentare le catecolamine (adrenalina e noradrenalina) che ad alte concentrazioni stimolano la lipogenesi, cioè l'aumento del tessuto adiposo.
Lo sviluppo della cellulite si può suddividere in 3 stadi (o fasi) caratterizzati da un graduale deterioramento del tessuto sottocutaneo.
La prima fase (edematosa) è quella precoce in cui predomina il ristagno dei liquidi e la cellulite si avverte unicamente al tatto. In questa fase sono frequenti disturbi come gonfiore, pesantezza e formicolii agli arti inferiori.
La seconda fase (fibrosa) è caratterizzata dalla diffusione del disturbo che interessa anche il tessuto adiposo. A questo stadio la cellulite è visibile (pelle a "buccia d'arancia") perché l'accumulo dei liquidi e la cattiva circolazione determinano un rigonfiamento delle cellule adipose.
La terza fase (sclerotica) è il risultato finale della degenerazione del tessuto. La pelle presenta avvallamenti e gonfiori molto evidenti che le conferiscono il tipico aspetto "a materasso".
Esistono 3 tipi di cellulite: compatta, flaccida (molle) ed edematosa.
La cellulite compatta colpisce generalmente individui in buone condizioni fisiche e con muscolatura tonica, quella flaccida si manifesta in soggetti di mezza età con tessuti poco tonici e quella edematosa si osserva insieme a quella compatta e rappresenta la conseguenza frequente di malattie circolatorie.
Esiste anche una "falsa cellulite" legata allo scivolamento distrettuale dal connettivo sottocutaneo, per forza di gravità, di alcune regioni corporee come i glutei, o la parte interna della coscia o delle braccia. Questo inestetismo, molto diffuso e comunque in parte sempre presente dopo i 40 anni, è legato, se si presenta anzitempo, a dimagrimenti rapidi ed eccessivi, a ipotonia muscolare per sedentarietà o alterazioni posturali e trattamenti errati.
Il primo presidio per combattere la cellulite è il movimento. Quindi prima di lamentarsi, bisognerebbe essere disposte a non essere pigre… Ogni esercizio fisico accresce la portata circolatoria e fa aumentare la richiesta di ossigeno da parte dei muscoli che bruciano energia ricavandola dalle cellule adipose. Ma quale attività fisica? Soprattutto la ginnastica di tipo aerobico, come jogging e bici. Per cominciare, per ridare tono alla fascia muscolare situata subito sotto lo strato adiposo, basterebbe una camminata di mezzora al giorno di buon passo.
Non bisogna dimenticare una dieta adeguata, vale a dire semplicemente con più frutta e verdura, povera di zuccheri e grassi, senza tralasciare le proteine, che aiutano i muscoli delle gambe a non cedere e diventare flaccidi.
Per il resto, se si tratta di "falsa cellulite" è indicata un'eventuale correzione dell'aumento di peso, una tonificazione e ricostruzione muscolare, con lavoro attivo o con elettrostimolazione. I muscoli così risalgono ed evitano allo strato adiposo di creare antiestetiche sporgenze.
Per la cellulite classica, passiamo ora in rassegna i trattamenti possibili, limitandoci per il momento a quelli che hanno buon rapporto qualità prezzo, quelli insomma …che permettono di non svenarsi.
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