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Aspetti psicologici e relazionali della cura di sè al tempo del Covid-19

Aspetti psicologici e relazionali della cura di sè al tempo del Covid-19
Medico Chirurgo con formazione specifica come medico di Medicina Generale (MMG) e con Master Universitario di Secondo Livello in Medicina Estetica.
Creazione: 17 apr 2020 · Aggiornamento: 14 feb 2022
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L’emergenza legata alla pandemia da Covid-19 ha completamente stravolto le nostre abitudini, ha generato disorientamento e rinforzato paure e insicurezze. Le prescrizioni che ci limitano negli spostamenti, nell’attività lavorativa, nella socializzazione e nell’organizzazione della famiglia e del tempo libero potrebbero indurci a deprimere ogni slancio ed energia, in un momento in cui invece ci ritroviamo ad avere a disposizione una quantità di tempo di cui raramente godiamo.

Per chi poi abitualmente si sente intrappolato tra tanti impegni oppure è abituato a prestare più attenzione alle richieste che provengono dall’ambiente che non alle proprie, questo in particolare può essere il momento ideale per rallentare e imparare ad osservarsi e ascoltarsi.

I ritmi spesso frenetici cui siamo sottoposti spesso non ci consentono di porre attenzione ai nostri stati interni, sia fisici che mentali, rendendo via via più difficile riconoscerli e soddisfarne le esigenze.

Ascoltare i segnali del nostro corpo

La medicina psicosomatica e la PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) ci insegnano che i sistemi nervoso, endocrino e immunitario sono in continua relazione tra loro e si influenzano reciprocamente, determinando una indissolubile connessione fra mente e corpo. Ad esempio, uno stato depressivo spesso determina un indebolimento delle difese immunitarie esponendo l’organismo ad un maggiore rischio di ammalarsi, pregiudicandone il buon funzionamento.

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Questo si traduce inevitabilmente nella necessità di divenire consapevoli dei propri desideri, bisogni o limiti, ascoltando i segnali che il corpo normalmente utilizza per comunicarceli: mangiare se si ha fame, riposarsi se si è stanchi, allontanarsi da situazioni o persone che ci creano disagio o, laddove non fosse possibile, intervenire per modificarne l’impatto, nutrirci di esperienze piacevoli e dedicarci a ciò che ci piace (leggere, ascoltare musica, prenderci cura delle nostre piante, fare quel corso a cui pensiamo da tanto,…).

Per favorire sensazioni di benessere e consapevolezza di sé, possiamo abituarci ad utilizzare un taccuino per annotare pensieri ed emozioni. Questo ci permetterà di gestire con maggiore controllo il nostro comportamento, influenzare l’andamento degli eventi e prendere le prossime decisioni maggiormente in sintonia con i nostri personali desideri e con maggiore determinazione.

Immagine di sè e benessere psicologico

Prendersi cura della propria persona non può prescindere poi dal fatto che anche la nostra immagine (non solo come ci vediamo ma soprattutto come ci sentiamo nel nostro corpo) sia in equilibrio funzionale con uno stato di benessere psico-fisico generale.

Provvedere alla nostra forma e salute fisica, prestando attenzione sinergicamente ad alimentazione, attività fisica e cure estetiche, ha inevitabilmente un impatto positivo sulle nostre condizioni mentali e psicologiche: aumenta la percezione positiva di sé (autostima), produce endorfine (riducendo la percezione del dolore e generando benessere), tende a diminuire la tensione muscolare ( permettendo di controllare e diminuire ansia e stress), favorisce la produzione di sostanze che migliorano le nostre abilità cognitive (attenzione, memoria, concentrazione,…).

Ritagliarsi quotidianamente una porzione di tempo da dedicare alla cura di sé contribuisce inoltre a mantenere integra e positiva la propria visione di sé, mantiene stabilmente buono il tono dell’umore e migliora la qualità delle relazioni con le persone con cui interagiamo. Vederci bene permette di sentirci bene e maggiormente sicuri e fiduciosi delle nostre potenzialità.

👉 Appronfondisci questo argomento con la Dott.ssa Nadejda Caciulina nel suo articolo “Cura di se stessi e benessere durante la quarantena

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La relazione con gli altri e i ritmi lenti

Nel rispetto delle attuali prescrizioni sanitarie in tema di isolamento sociale, è quanto mai opportuno utilizzare tutti gli strumenti più o meno social che abbiamo a disposizione per mantenerci in costante relazione con gli altri: esiste una profonda correlazione fra relazioni interpersonali e benessere psico-fisico.

Laddove il contesto familiare ed ambientale lo consenta, possiamo dare un enorme contributo al nostro benessere generale prestando infine particolare attenzione al riposo e al giusto tempo da dedicare a ciò che facciamo. Un riposino dopopranzo di una mezz’ora al massimo va ad integrare il sonno notturno e apporta grandi benefici a livello sia energetico che funzionale, mentre svolgere ogni attività con calma e accuratezza restituisce una impagabile sensazione di equilibrio e appagamento.

Tenendo costantemente presente che siamo entità in cui mente e corpo sono in costante relazione e si influenzano reciprocamente, senza trascurare nessuno degli aspetti finora presi in considerazione, sarà possibile raggiungere una condizione ottimale di benessere psico-fisico che ci consentirà di attraversare e superare positivamente questo momento così particolare e delicato.

Dott.ssa Francesca Baiardi, Psicologa-Psicoterapeuta e Specialista in Ipnosi Clinica

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