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Andare a Istanbul per il trapianto dei capelli?

Andare a Istanbul per il trapianto dei capelli?
Dopo gli studi in Giornalismo Digitale mi sono specializzata nella redazione di articoli su salute e medicina, dal 2014 scrivo su moda, bellezza e chirurgia plastica.
Creazione: 2 feb 2016 · Aggiornamento: 20 ago 2019
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Si é sviluppato un importante business attorno a questo fenomeno che per quanto riguarda la caduta dei capelli ha trovato in Italia un florido mercato di riferimento per tanti motivi, a partire dai prezzi sensibilmente più bassi rispetto al nostro paese.

Il dottor Serkan Aygin, a Istanbul, è considerato uno dei maggiori esperti in tricologia a livello internazionale. E' stato lui a rendere nota al mondo quella che oggi è la tecnica più apprezzata nel settore: la FUE (Follicular Unit Extraction, Estrazione di Unità Follicolari). Tale sistema consiste in un intervento di microchirurgia indolore che permette di trasferire i capelli con la loro radice dalle zone che ne sono provviste (generalmente la zona donatrice corrisponde alla zona occipitale) alle zone piú diradate. Il tutto senza impoverire le aree di prelievo e con un risultato non solo duraturo nel tempo, dato che i capelli trapiantati continuano a crescere secondo i regolari ritmi di vita di un capello, ma assolutamente naturale, giacché non rimangono cicatrici.

Nella clinica del dott. Serkan, situata nel pieno centro di Istanbul, si effettuano dai 15 ai 20 trapianti di capelli al giorno con pazienti che arrivano da varie parti d'Europa. L'agenzia di viaggi italiana Aratravel, che ha un accordo esclusivo con il rinomato centro del dottore turco, si incarica di portare pazienti con pacchetti viaggio all inclusive che comprendono viaggio andata e ritorno e permanenza nella capitale turca con interprete in loco e trasferimenti aeroporto/hotel/clinica.

Si organizzano viaggi di gruppo in vari giorni ogni mese.con accompagnatore per chi non se la senta di partire da solo per timore o eventuali problemi linguistici.

Ma perché la Turchia?

La scelta della Turchia come capitale del trapianto di capelli è dovuta a vari fattori:

  • il rapporto qualità/prezzo risulta difficilmente raggiungibile nel nostro paese: mentre in Italia un intervento del genere costerebbe sui 5000€, ad Istanbul si paga la metá, con la differenza che si unisce l'utile al dilettevole e si può approfittare per fare una vacanza in una cittá affascinante e ricca di cultura.
  • i vari operatori turistici del settore hanno affinato e migliorato l'offerta verso questo paese sfruttando la relativa vicinanza, l'assenza dell'euro (che contribuisce a tenere i prezzi bassi) oltre che la grande quantità di linee offerte dalle maggiori compagnie aeree da e per la Turchia.

Non da meno, é da considerare il servizio de Le Iene sulle Vacanze Tricologiche a Istanbul, andata in onda nell'aprile del 2015, che ha sicuramente contribuito a far conoscere ai più un fenomeno giá in voga in Italia.

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👉 Scopri di più sul trapianto dei capelli: controindicazioni, tecniche e risultati

Il trend del turismo estetico, non solo Turchia

Centri medici in Colombia, Brasile ed Argentina, Venezuela e recentemente anche in Marocco continuano a realizzare trattamenti ed interventi di chirurgia estetica a prezzi straordinariamente bassi. Queste cliniche fissano i prezzi in base a due elementi: i bassi costi operativi e del personale nei paesi in via di sviluppo con il vantaggio derivante dal cambio della moneta per il consumatore europeo. Inoltre questi pacchetti, che racchiudono attività ludiche e chirurgiche, hanno tratto spunto e beneficio da alcuni fenomeni sociali dapprima alieni al mondo della medicina estetica, che però sono stati cruciali nell'esplosione dell'"estetica e turismo due in uno".

  • Da un lato la crescente popolarità degli interventi di chirurgia estetica, che adesso gode di una percezione più positiva anche tra target più ampi della popolazione e che ha fatto esplodere la domanda di tutti i tipi di prestazione e trattamenti di bellezza, tanto medico quanto estetico.
  • D'altra parte il fenomeno internet che ha fatto sì che molti utenti (per i quali internet è uno dei principali canali d'informazione nel caso vogliano realizzare un intervento di estetica) si mettano in contatto con cliniche ed agenzie turistiche specializzate di Malta, Montenegro, Panama, Buenos Aires o Rio de Janeiro, queste ultime mete che fino a poco tempo fa erano difficilmente raggiungibili da parte di pazienti italiani.
  • Infine il sorgere e l'affermarsi del concetto “low cost", che prevede la prestazione di un servizio molto economico, tagliando i servizi aggiuntivi, che ormai dilaga per voli e pacchetti vacanza, riducendo di molto i costi di tragitto ed adesso anche degli interventi sanitari.

In Argentina, il terzo paese al mondo per numero di interventi, dopo Stati Uniti e Messico, con più di 50.000 interventi all'anno, i pazienti spagnoli, israeliani, americani e cileni sono i più abituali, combinando chirurgia plastica con soggiorni in hotel di lusso, a prezzi molto competitivi. Si stima che circa il 30% degli interventi di questo tipo vedono come protagonisti pazienti di origine straniera. In generale di questi il 70% sono donne sui cinquant'anni che vengono dimesse una o due settimane dopo l'intervento. Nonostante esista un certo interesse terminologico a chiamarlo “turismo sanitario", poiché difatti alcuni centri offrono cure dentali, oftalmologiche o vascolari, in generale si tratta di interventi relativi alla medicina estetica, con liposuzione e botox come servizi di punta!Le destinazioni turistiche variano in relazione al paese di origine. Per esempio gli americani ( che sono coloro i quali realizzano più operazioni di chirurgia estetica) si spostano per lo più verso la Malesia, Thailandia, Sud Africa, giacché i trattamenti estetici sono molto cari negli USA. Tuttavia i cittadini della Gran Bretagna preferiscono spostarsi in Germania o in Francia e Belgio per operarsi, dati i lunghi tempi di attesa in questo Paese. Per lo stesso motivo australiani canadesi e scandinavi si spostano in India, Singapore o Malesia. Però, mentre molti si spostano per ridurre costi e tempi di attesa altri, grazie al loro benessere economico, viaggiano per usufruire dell'alto livello tecnologico dei paesi più sviluppati. Un esempio sono i cittadini dell'Arabia Saudita, Kuwait o Emirati Arabi, che si spostano negli USA, Germania o in Belgio per sottoporsi agli interventi chirurgici.

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Canova Institute
San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno

Turismo estetico: le avvertenze delle società scientifiche

La Società internazionale di chirurgia plastica ed estetica (International Society of Aesthetic Plastic Surgery, ISAPS) della quale fanno parte circa 1600 chirurghi plastici ed estetici di 84 paesi, fornisce alcune linee guida ai consumatori che viaggiano per sottoporsi ad interventi di chirurgia plastica o di medicina estetica, di fronte a questa tendenza di consumo in aumento. Molte di queste raccomandazioni mettono in discussione l'idoneità di alcuni di questi pacchetti: l'importanza di un buon post-operatorio, la scarsa o inesistente possibilità di desistere dal sottoporsi al trattamento in caso del sorgere di ripensamenti, senza perdere il denaro speso, la necessità di avere a disposizione un'equipe medica specializzata nel caso di eventuali complicanze, il problema che può porre il fatto di non saper comunicare dovutamente con il personale della clinica, l'importanza di conoscere da vicino l'esperienza di altri pazienti, etc..

L'IPSAS offre anche una lista con nomi di chirurghi certificati e avverte del pericolo derivante dal fatto di affidarsi a medici non accreditati da un titolo formativo specifico, in strutture che non siano climatizzate correttamente e senza le cure e precauzioni adeguate. Tra i molteplici inconvenienti di questo tipo di offerta si deve considerare che la maggior parte delle assicurazioni o sistemi sanitari nazionali non coprono i rischi di interventi chirurgici che si realizzano in altri paesi, a meno che non si disponga di una copertura medica internazionale.

Inoltre è fondamentale avere come interlocutore un professionista medico piuttosto che agenzie turistiche (che non possono dare garanzie né dissolvere alcun dubbio riguardo ad aspetti medici del pacchetto). È necessario valutare che molto spesso il post-operatorio di alcuni interventi rende impossibile realizzare sforzi per varie settimane ed è altamente controindicato viaggiare, ed in più trascinando il peso delle valigie.

La Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica (SICPRE) già da tempo avverte sui rischi di sottoporsi ad interventi di chirurgia estetica a ridosso delle vacanze estive, perché l'esposizione al sole quando le cicatrici non si sono completamente rimarginate può creare delle complicanze, così come anche le possibili infezioni. All'estero tra l'altro non è certo che le strutture mediche siano sottoposte a certi standard qualitativi ed igienici così come avviene in Europa. Come sottolinea la SICPRE in caso di complicanze ci si trova davanti ad un bivio: o ci si sottopone alle cure delle strutture in loco con costi ed effetti imprevedibili oppure si ritorna d'urgenza al proprio paese e, molto spesso, se si è semplicemente insoddisfatti dell'intervento si può fare ben poco.

🛫 Cosa ne pensi del turismo estetico? Saresti disposto a viaggiare in un altro paese per realizzare il tuo intervento? Raccontaci la tua opinione sul nostro forum!

Referenze bibliografiche

ISAPS. (2019). Linee Guida Per I “Turisti” Della Chirurgia Plastica. [online] Available at: https://www.isaps.org/it/guida... [Accessed 17 May 2019].

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